IL PIANO

Banda ultralarga, Dècina: “Entro l’anno terzo bando Infratel”

L’annuncio del presidente della società. In gara un unico partecipante: secondo indiscrezioni si tratta di Open Fiber che si è aggiudicata anche gli altri due bandi per le aree bianche

Pubblicato il 04 Dic 2018

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Il terzo bando per le aree a fallimento di mercato di Puglia, Calabria e Sardegna, la cui cablatura in fibra sarà finanziata dalle risorse di Infratel, sarà chiuso “nelle prossime settimana, al massimo entro l’anno”. Lo ha annunciato il presidente di Infratel Maurizio Dècina conversando con i giornalisti a margine di un convegno a Roma.

“Dovremmo chiudere entro la prossima settimana, comunque entro dicembre e assegnare la gara entro fine anno. C’e’ un solo partecipante” ha spiegato Dècina. A quanto risulta l’unico partecipante alla gara è Open Fiber, la società della rete controllata da Enel e Cdp che si èaggiudicata gli altri due bandi.

Dècina ha ricordato che “ci sono 6.750 comuni da coprire con la banda ultralarga secondo i primi due bandi di gara. Il termine e’ entro tre anni dalla aggiudicazione e, quindi fine 2020. Open Fiber sta sviluppando il piano dei cantieri e a fine 2018 avremo mille comuni con cantieri avviati che diventeranno circa 3mila a fine 2019 e 6mila a fine 2020. In realtà 940 comuni dei 6.750 li abbiamo trovati non bianchi ma con copertura al 95%”.

Il presidente di Infratel ha sottolineato che “questo è il piano che sta andando avanti ma complessità ci sono perchè è rivoluzionario . Stimiamo che servono 50mila autorizzazioni e 300-400 giorni per averle. E’ una sfida molto grande”.

Dècina ha poi assicurato che non c’è nessun allarme per i Comuni delle aree bianche che sono stati raggiunti dalla banda utralarga ma che ancora sono “spenti” ovvero privi di un operatore in grando di accendere la fibra. “Nel piano dei 700 comuni in 138 sono stati terminati e collaudati ma non c’è un operatore che li abbia presi in carico – ha spiegato – Allora il Ministero ha invitato Astri a muoversi per attivare queste reti. Non c’e’ alcun allarme qualcuno li vorrà”. Dècina ha sottolineato come derivi da una situazione diversa, dal passato dove c’era un operatore che era proprietario della rete e la accendeva, al modello attuale in cui lo Stato finanzia lo sviluppo della rete che resta di sua proprietà con due operatori (Infratel e Open Fiber) che la costruiscono e restano operatori all’ingrosso. “E’ una sensibilizzazione su una situazione diversa dal passato; è competenza del ministero la copertura delle aree bianche ed è positivo che il ministero si dia da fare”, ha puntualizzato.

Intanto, in attesa del bando che la vede interessata la Sardegna   ha firmato un accordo con tra Tim e Infratel per lo sviluppo della banda ultralarga nelle cosiddette aree “a fallimento di mercato”.

L’accordo prevede che Tim utilizzerà le infrastrutture in fibra “spenta” realizzate da Infratel per portare la banda ultralarga in 252 comuni, attraverso l’attivazione di 1.200 armadi stradali che verranno predisposti all’erogazione dei servizi di connettività grazie a interventi di installazione dell’elettronica e la realizzazione di ulteriori collegamenti in fibra con gli anelli urbani di Infratel e verso le centrali. Già entro la fine del prossimo mese di marzo, in base all’impegno assunto da Tim, le nuove reti saranno operative in circa 80 comuni con l’attivazione di 300 armadi. Tutto il processo di “accensione” della fibra verrà completato entro la fine del 2020, con il progressivo completamento della realizzazione delle dorsali da parte di Infratel e l’adeguamento delle centrali e dei cabinet stradali da parte di Tim.

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