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Banda ultralarga, Giorgetti: “Sbloccare stallo su rete unica e rivedere Piano Bul. Più risorse per il 5G”

In audizione alla Camera il ministro dello Sviluppo economico accende i riflettori sulle azioni più urgenti in tema di infrastrutturazione. “Faremo proposta sulla newco ad azionisti”. E sulle aree bianche: “Sottovalutazione vincoli burocratici e ritardi Open Fiber. Servono opportune correzioni”

Pubblicato il 17 Mar 2021

Giorgetti

Sbloccare lo stallo sul progetto di rete unica delle Tlc e correggere il Piano Bul per recuperare i ritardi: sono queste le due priorità in tema di banda ultralarga annunciate dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione alla Commissione Trasporti e Tlc della Camera. “È evidente che il primo tema che si pone è quello di velocizzare il percorso fin qui problematico per la cablatura integrale del Paese“, anche perché nel Piano per la banda ultralarga “sono stanziate risorse consistenti per la diffusione della fibra ottica nelle aree grigie, per completare il piano scuola e i collegamenti con le isole minori, in modo da contrastare il digital divide”.

Rete unica Tlc: “Faremo proposta agli azionisti in causa”

Riguardo al dossier rete unica, ossia al progetto AccessCo di Tim e Cdp che dovrebbe sortire l’integrazione con gli asset di Open Fiber, Giorgetti ha sottolineato che “occorre quanto prima un chiarimento definitivo in primo luogo con gli azionisti delle parti in causa sulla concreta realizzabilità (del progetto, ndr.). Da troppo tempo assistiamo a una situazione di stallo che non giova al Paese in quanto determina sovrapposizioni e duplicazioni degli investimenti effettuati dagli operatori“. Giorgetti evidenzia però che è determinante il ruolo dello Stato per sbloccare la partita: “Lo stallo deve essere superato per garantire a tutti i cittadini l’accesso alla rete ad altissima velocità e siccome in qualche modo a questo stallo contribuisce anche lo Stato, indirettamente azionista dei soggetti, è responsabilità nostra per fare una proposta rapida. Non è possibile che la modalità scelta pregiudichi la possibilità di arrivare al risultato”. E secondo il ministro è anche importante procedere a una “mappatura” della infrastruttura per offrire indirizzi certi agli operatori.

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Banda Larga

Cdp “posizione anomala, tema va risolto”

Sulla rete unica “la situazione nel corso del tempo si è evoluta, l’intervento dei fondi ha arricchito i soggetti, prima erano ridotti e poi c’è la Cdp, oggettivamente al momento in una situazione abbastanza anomala, essendo azionista di due soggetti teoricamente in competizione, e anche questo tema deve essere risolto“.

Aree bianche: “Ritardi Open Fiber e sottovalutazione vincoli burocratici, servono correzioni”

Riguardo al piano Bul per le aree bianche il ministro nell’evidenziare i “notevoli ritardi accumulati dall’aggiudicatario Open Fiber”, punta il dito anche contro i peccati originali: “I ritardi sono in larga parte attribuibili a difetti di impostazione del Piano stesso che probabilmente trascurava i vincoli amministrativi burocratici che hanno rallentato la realizzazione di alcuni investimenti”. Secondo Giorgetti “occorre rimuovere al più presto i ritardi e completare con le opportune correzioni il Piano. In generale, per facilitare lo sviluppo delle infrastrutture digitali si dovrà lavorare ad alcune semplificazioni normative, con particolare riguardo alla possibilità di ricorrere a tecniche di scavo a bassa intensità ambientale, anche attraverso eventuali correzioni al Codice delle comunicazioni elettroniche, e semplificare gli adempimenti connessi alla presentazione delle istanze comuni per l’avvio dei lavori“.

Bonus banda ultralarga, accelerazione sulla Fase II

“Ulteriori progressi potranno essere compiuti con interventi a sostegno della domanda, in particolare con i voucher di fase II per le quali si è già provveduto alla notifica alla Commissione europea – sottolinea il ministro -. Si prevede di impegnare circa 900 milioni per servire circa due milioni di famiglie e un milione di Pmi, attraverso la corresponsione di voucher rispettivamente di 300 euro per le famiglie  e un importo da 300 a 2.500 euro per le imprese, a seconda del grado di connettività richiesto”.

Il salto tecnologico legato anche alle competenze della PA

“Una delle priorità cui dovremmo provvedere è quella di dotare le amministrazioni pubbliche delle competenze tecniche necessarie per affrontare con piena cognizione di causa tutta una serie di problematiche che presentano un forte contenuto tecnico”, ha detto Giorgetti sottolineando che occorre, inoltre “fare uno sforzo complessivo del nostro sistema educativo e di formazione per dotare il Paese delle necessarie professionalità per affrontare efficacemente la sfida costituita dal salto tecnologico che comporta la trasformazione digitale dei processi produttivi”.

Più risorse per il 5G nel Recovery Plan

Per il 5G insieme a Colao, nell’ambito della trattiva per il Pnrr, abbiamo chiesto più risorse al Mef dove è stata costituita la centrale delle richieste e dove stanno soppensando le diverse istanze dei diversi ministeri”, ha annunciato Giorgetti “In ogni caso il problema delle risorse è importante ma molto più importante è capire come usarle”.

Secondo le prime indiscrezioni le risorse destinate all’infrastrutturazione ultrabroadband, che include anche il 5G, dovrebbero essere raddoppiate.

Secondo Giorgetti “è necessaria una riflessione su come potenziare il bonus TV“, una misura che “mi sembra indispensabile rispetto alle date che ci siamo dati per la liberazione delle frequenze 5G“.

I commenti dei politici

“Come giustamente detto dal ministro Giorgetti, è necessario fare quanto prima il punto sullo sviluppo di una rete unica nazionale. Il tema è troppo delicato per non essere affrontato con urgenza”. Ad affermarlo in una nota è Raffaella Paita (IV), presidente della Commissione Trasporti della Camera. “Bisogna procedere nel modo più rapido possibile, coinvolgendo il Parlamento. Quanto alla questione dell’innovazione, dell’intervento del ministro abbiamo molto apprezzato i riferimenti alla necessità di implementare il cablaggio di ospedali, scuole, di raggiungere le aree bianche e, più in generale, l’impegno a supporto delle imprese. Il Recovery Fund rappresenta un’occasione straordinaria di modernizzazione del Paese e dunque una simile impostazione del Pnrr non può che trovarci d’accordo”.

Su banda ultralarga, voucher e digitalizzazione delle imprese apprendiamo con soddisfazione che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti continuerà a lavorare sul solco dei provvedimenti adottati dal governo Conte II e dall’allora ministro Stefano Patuanelli – sottolinea la deputata del MoVimento 5 Stelle Mirella Liuzzi – Lo stesso vale per le misure che riguardano la fase 2 dei voucher per la banda ultralarga per piccole e medie imprese e famiglie con reddito al di sopra dei 20.000 euro e per la prosecuzione del piano per cablare le scuole”. “Abbiamo segnalato al ministro – prosegue Liuzzi – che per quanto riguarda la copertura della fibra e il 5G, le risorse indicate nel Pnrr per la realizzazione degli obiettivi aggiornati negli interventi sembrano inferiori rispetto ai costi stimati. Auspichiamo che il ministro faccia in modo che l’ammontare delle risorse aumenti, altrimenti non si potranno raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati nel Pnrr”. “Dispiace poi che sulla rete unica ci sia ancora una riflessione in corso da parte del Governo. La rete unica è fondamentale per il Paese ed è un obiettivo di politica industriale su cui il Movimento 5 Stelle punta fortemente. Il Mise, insieme al ministro Franco e al presidente Draghi, dovrà essere protagonista per accelerare nella creazione della nuova società che nascerà dalla fusione diretta fra Tim e Open Fiber, con Cdp come primo azionista”.

“L’intervento del ministro Giorgetti in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni va nella direzione auspicata da tempo dalla Lega. Con 1200 Comuni senza internet, 34.000 scuole da connettere, il 33,8% delle famiglie italiane senza un computer in casa per la didattica a distanza o il lavoro agile, non c’è più tempo da perdere. Quindi ben venga l’annuncio del ministro di una proposta rapida, in accordo col ministro Colao, per definire tempi e modalità certi per cablare il Paese”: lo scrive in una nota il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, componente della Commissione Trasporti e Tlc. “Forse è il momento di andare oltre la definizione di rete unica per concentrarsi sul diritto alla connettività, coniugando la regia dello Stato con l’intervento del privato. Abbiamo consegnato al ministro Giorgetti una serie di proposte che riguardano l’investitura dei governatori regionali come commissari al digitale, la costituzione di un fondo torri, la presenza di manager digitali nella Pubblica amministrazione, l’implementazione del fondo voucher per famiglie e imprese e norme di semplificazione per l’infrastrutturazione digitale. E’ il momento della concretezza e il primo passaggio dovrà essere necessariamente la mappatura della rete esistente. La Lega è pronta a sostenere l’azione del governo anche con una apposita proposta di risoluzione”.

“Va superato lo stallo sulla società della rete unica di proprietà pubblica, per superare il digital divide e finalmente cambiare il paradigma della digitalizzazione in Italia, così come dai punti inseriti nella mozione firmata da Meloni e dai sottoscritti approvata in Parlamento”: i parlamentari di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, Marco Silvestroni e Mauro Rotelli intervengono sulle questioni sollevate da Giorgetti. “Dal ministro, su nostra richiesta di precisazione, ci arrivano rassicurazioni sulla vigilanza del Mise sulla presenza di capitali stranieri nella costituenda società, in particolare sull’acquisizione da parte del fondo australiano Macquarie di quote maggioritarie di Open Fiber. Bisogna garantire i nostri asset strategici, in particolare le telecomunicazioni. Il governo Draghi segua l’indirizzo del Parlamento sulla costituzione della società della rete unica”.

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