L'INTERVENTO

Calcagno: “Piano banda ultralarga inadeguato. I tempi sono cambiati”

L’Ad di Fastweb: “L’idea di coprire le aree bianche con la fibra fino a casa cozza con la necessità di accelerare il roll-out. L’Fwa con il 5G rappresenta la soluzione”. Ma va risolto il problema della permessistica: “Puntare sull’autocertificazione”

Pubblicato il 04 Mag 2020

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La velocità con cui scaricare a terra progetti e investimenti è fondamentale per la digitalizzazione che, a sua volta, abbiamo visto essere prioritaria per il Paese”: Alberto Calcagno, Ad di Fastweb, dalle colonne del Sole24Ore accende i riflettori sulla necessità di spingere l’infrastrutturazione fissa e mobile nel nostro Paese. Un’accelerazione che rischia però di non essere semplice e anzi per certi versi di trovare ancor più ostacoli che in passato, soprattutto sul fronte del 5G su cui stanno proliferando le ordinanze-contro da parte dei Comuni a causa della disinformazione sulle tematiche legate alla salute. Il tutto proprio in un momento in cui le telco sono chiamate a spingere gli investimenti: Fastweb da parte sua nel solo primo quarter 2020 ha messo sul piatto 138 milioni, pari al 25% del fatturato.

E più in generale va affrontato seriamente il tema della permessistica: “È un problema. Ma per superare questo grande ostacolo nell’immediato un modo c’è. Occorre responsabilizzare e dare fiducia alle aziende, attraverso meccanismi di autocertificazione dell’aderenza alle normative. Così si velocizzerebbero i processi infrastrutturali senza derogare al senso di sicurezza e protezione, ma solo attivando il meccanismo della responsabilità e della fiducia”. Secondo Calcagno l’autocertificazione diventa fondamentale: “poi ben vengano i controlli a campione – suggerisce -. Questo è un cambiamento di visione, mi rendo conto, ma necessario”.

Sul fronte della fibra secondo il numero uno di Fastweb “il piano banda ultralarga va ripensato. Non è più adeguato ai tempi“, dice Calcagno. E riguardo al tema della rete unica di Tlc, che tiene banco da mesi, secondo il manager “sono discorsi che allontanano dal focus”. Nel ricordare di essersi sempre detto “a favore della concorrenza infrastrutturale”, Calcagno è dell’opinione che “bisogna tornare a monte. Il piano banda ultralarga va rivisto. L’idea di coprire le arre bianche con la fibra fino a casa cozza con la necessità di accelerare il roll-out. L’Fwa (fixed wireless access) rappresenta a nostro modo di vedere la soluzione dei problemi”. E riguardo agli appalti in capo a Open Fiber “sono passati anni da allora e il completamento della rete è ben al di là da venire. Purtroppo l’emergenza ci ha dimostrato la necessità di accelerare al massimo. Quello che era valido in un determinato contesto può non esserlo in una fase come questa. Ripeto: l’Fwa con il 5G può contribuire a quell’accelerazione non più rinviabile”.

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