L'ALLARME

Ultrabroadband, a rischio fallimento il piano Bul: 100 Mb solo nel 23% delle famiglie nel 2021

Le proiezioni di Eolo su dati Agcom mostrano la criticità della situazione. Verrazzani: “Necessario sbloccare quanto prima gli 1,3 miliardi di euro stanziati oltre 2 anni fa per i voucher”

Pubblicato il 23 Ott 2019

eolo

Il 27% delle famiglie italiane, una su quattro, continuerà a non avere una linea ultrabroadband nel 2021. E solo il 23% delle famiglie avrà una linea ad almeno 100 Mbps di qui ai prossimi due anni. Questa la proiezione di Eolo sulla base dei dati appena presentati da Agcom che mostrano già uno scenario affatto incoraggiante nonostante l’avanzamento delle connessioni. Dato che si fa ancor più preoccupante all’esame della situazione a livello di imprese.

“Andando di questo passo non sarà possibile traghettare l’obiettivo 2020 del Piano Bul e dell’Europa, che prevede il 50% di linea broadband al 2020, quindi già fra un anno”, evidenzia Alessandro Verrazzani, Responsabile Affari Regolamentari e Istituzionali di Eolo, la compagnia di Tlc che si è fatta promotrice dell’iniziativa Eolo Missione Comune, nata con l’obiettivo di supportare la Digital Transformation nei Comuni sotto i 5mila abitanti.

“Per ridurre questo gap abissale, è necessario sbloccare quanto prima gli 1,3 miliardi di euro stanziati oltre 2 anni fa per i voucher a famiglie e imprese che non hanno ancora una linea ultrabroadband e che vogliono sottoscriverne una connessione a 100 Mbps”, esorta Verrazzani.

I fondi giacciono al Cipe dal 2017 e non è chiaro se verranno sbloccati in fase di approvazione della Legge di Bilancio nonostante nella Nota di aggiornamento al Def siano stati messi nero su bianco “appaiati” al Piano per le aree grigie di cui il governo Lega-5Stelle si è fatto promotore e che il nuovo esecutivo intende mandare avanti.

Voucher per la banda ultralarga a chi ha già la banda ultralarga?

Va trovata la quadraperò anche sulle modalità di assegnazione delle risorse. Come segnalato da Corcom la linea telefonica-Internet in Italia è associata a una persona fisica e non a un nucleo famigliare né tantomeno all’unità abitativa. Ciò consentirebbe potenzialmente a chiunque sia già titolare di un abbonamento all’ultrabraodband di disdire lo stesso per poi riattivarlo attraverso un’altra persona fisica (dello stesso nucleo o residente nella medesima abitazione) con l’obiettivo di mettersi in tasca i soldi del voucher.

Senza regole e senza un meccanismo che consenta di regolare l’erogazione dei voucher si rischierebbe dunque un doppio danno: da un lato lo Stato sprecherebbe risorse vanificando l’obiettivo dell’aumento della domanda di banda ultralarga e dall’altro le telco potrebbero veder diminuire la platea di clienti paganti a fronte di un aumento di quelli non paganti, almeno fino a che non si esauriscano i benefici del voucher.

Il database della banda ultralarga

Come fare dunque a sciogliere il nodo? Secondo quanto risulta a Corcom la questione è stata già sottoposta al Mise da parte di alcuni operatori. Fra le ipotesi sul piatto la realizzazione di un database che consenta di associare la linea con l’unità abitativa e la messa a punto di un regolamento che vieti ai i clienti residenziali già titolari di connessioni internet a banda ultralarga di beneficiare del contributo economico previsto. Una decisione in merito dovrà essere presa prima che il governo invii il Piano Voucher in visione a Bruxelles per scongiurare il rischio “aiuti di stato”.

Il convegno CorCom il 10 dicembre

Secondo i dati appena diffusi da Agcom gli accessi ultrabroadband su rete fissa sono composti per l’82% della clientela residenziale e solo per il 17,8% da quella affari, segmento che include sia le imprese sia la pubblica amministrazione. E in questo risicato 17,8% le connessioni oltre i 30 Mb/s sono l’80% ma si precipita al 16,2% se si considerano quelle a 100 Mb/s.

Urge dunque un decisivo colpo di reni. L’appuntamento è il 10 dicembre a Roma: rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni rappresentative dell’Ict, delle aziende del comparto e anche dei fruitori dell’ultrabroadband – le “fabbriche” 4.0 – si riuniscono a dibattito per fare il punto della situazione e capire come meglio gestire e portare avanti la sfida prossima ventura.

Molti i temi in agenda: dagli investimenti agli incentivi, passando per la regolazione e la questione dei permessi e delle autorizzazioni, nota dolente per l’avanzamento dei cantieri. Determinante il ruolo del 5G: il mix con la fibra indispensabile per portare avanti la roadmap.

Qui il programma, stay tuned!

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