TELEVISIONE

Confindustria Radio Tv: “Per le Tv regole comuni con Netflix & Co.”

Tv locali, frequenze e copyright online al centro dell’incontro fra i vertici dell’associazione, il sottosegretario Giacomelli e il presidente Agcom Cardani

Pubblicato il 03 Feb 2016

A.S.

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“E’ necessario un nuovo quadro normativo-regolatorio chiaro e comune, anche a livello comunitario, con i nuovi operatori Ott, a fronte dei rivolgimenti tecnologici e degli stili di consumo e dell’attuale disciplina estremamente vincolistica solo per i ‘broadcaster’”. Lo hanno ribadito i vertici di Confindustria Radio Tv nel corso degli incontri con il presidente di Agcom, Angelo Marcello Cardani e con il sottosegretario Mise con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. A guidare la delegazione dell’associazione il neo presidente, Franco Siddi (nella foto), insieme ai vice presidenti Emilio Carelli, Maurizio Giunco, Stefano Selli e il dg Andrea Franceschi.

I vertici di Confindustria Radio Televisioni hanno sostenuto la necessità “di ristabilire condizioni competitive accettabili. In questo senso – si legge in una nota dell’associazione – un passo avanti si sta compiendo nella Ue dove non devono essere più concepibili operazioni di ‘ottimizzazione fiscale’ che si riducono a pratiche elusive in danno delle economie degli Stati membri ove operano i nuovi attori di Internet”.

Durante l’incontro con il sottosegretario Giacomelli, ricorda Crtv, sono stati trattati i temi delle risorse del sistema, delle frequenze, delle riforme per un equilibrato sviluppo del settore e in particolare per il comparto delle Tv locali, del servizio pubblico, degli sviluppi in tema di riforma del cinema e dell’Av, “con il proposito di proseguire nei prossimi mesi con una serie di tavoli di approfondimento dedicati agli specifici temi chiave”.

Con il Presidente di Agcom Cardani i colloqui si sono focalizzati, prosegue il comunicato, sul tema della difesa del copyright online, sulla tutela della produzione radiotelevisiva, sulla ridefinizione dei rapporti con le grandi multinazionali di Internet e la verifica di mercato dei cosiddetti “aggregatori”, “che vivono in gran parte sui contenuti di derivazione televisiva prodotti a fronti di ingenti investimenti del settore”, sull’urgenza “di un sistema Lcn (ordinamento automatico dei canali Dtt sul telecomando) certo e stabile”, sullo sviluppo della radio digitale in Italia (Dab). “A questo proposto Crtv – conclude la nota – ha registrato con soddisfazione i recenti interventi dell’Autorità di grande rilievo lungo la dorsale Salerno-Reggio Calabria”.

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