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Esplode il traffico dati sulla rotta Asia-Europa, via all’upgrade del cavo AAE-1

Potenziamento dell’infrastruttura a soli 18 mesi dall’inaugurazione. Retelit, parte del consorzio che ha investito 850 milioni di dollari nel progetto, punta a realizzare nel Sud Italia un hub alternativo a Marsiglia

Pubblicato il 31 Ott 2018

D. A.

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Sulla spinta degli Ott e del continuo aumento di utenze telefoniche mobile nei Paesi emergenti, il traffico dati tra Europa e Asia è cresciuto molto più in fretta delle previsioni. Ed è per questo che il consorzio internazionale AAE-1 – a cui si deve l’omonimo cavo sottomarino in fibra ottica ad alta capacità che collega il Mediterraneo a Hong Kong – ha deciso di potenziare le prestazioni dell’infrastruttura ben prima di quanto pianificato, e a soli 18 mesi dall’inaugurazione dell’opera. Il consorzio è formato da 19 aziende attive nell’ambito delle telecomunicazioni, e Retelit è tra gli investitori che hanno puntato 850 milioni di dollari nell’affare.

Si comprende dunque la soddisfazione di Federico Protto, Amministratore delegato del gruppo, e Giuseppe Sini, Direttore della Business Unit Internazionale di Retelit nonché Vice Chairman dell’AAE-1, nell’annunciare l’upgrade della capacità trasmissiva del cavo. Protto e Sini hanno incontrato la stampa specializzata oggi a Milano, dove nei giorni scorsi si è riunito il board del consorzio per approvare l’operazione. Quando il potenziamento sarà terminato (a metà 2019) il cavo passerà da una banda di 100 Gbps (con una capacità nominale di 40 Tbps) a una di 200 Gbps, generando costi di gestione inferiori a quelli che sarebbero necessari con l’attuale tecnologia. Di conseguenza, anche il prezzo offerto al mercato si contrarrà.

Il cavo AAE-1 è uno dei pilastri della strategia di internazionalizzazione di Retelit, che punta sul Sud Italia, e in particolare su Bari, punto di approdo del cavo in Italia, “per renderlo un’alternativa valida all’hub di Marsiglia sul fronte della raccolta e della veicolazione del traffico dati che arriva in Europa”, ha spiegato Protto. “Marsiglia si è da sempre posta in maniera più attrattiva nei confronti dei carrier, con un ecosistema di data center e strutture favorito anche dall’iniziativa delle istituzioni locali. Il nostro obiettivo è creare in Sicilia, attraverso la presenza nei consorzi Open Hub Med e Sicily Hub, un network altrettanto valido che triangolando Bari con Palermo e Catania dia vita a uno spazio neutrale per gli operatori intenzionati ad aprire in Italia data center in grado di servire sia il mercato nazionale sia quelli, in crescita costante, del Nord Africa”.

Secondo le stime condivise da Retelit, i ricavi attesi per il cavo AAE-1 sono in crescita da 4,5 milioni di euro nel 2017 a un ventaglio tra 22-23 milioni di euro nel 2022, mentre nel periodo l’Ebitda margin è previsto tra il 65% e il 70%. Giuseppe Sini ha aggiunto che Retelit è tra i 19 membri del consorzio il quinto operatore per quantità di banda ‘accesa’. “Gli altri però, la sfruttano per le proprie operazioni mentre noi la gestiamo a fini commerciali. In questo senso, copriamo il 30% della quota di mercato di banda commercializzata”.

L’Asia ha fame di dati e le telco non vedono l’ora di saziare il gigante: dal Vietnam alla Birmania passando per i Paesi del Golfo, cresce la voglia dei servizi offerti dai vari Google, Amazon e Netflix, mentre in altri mercati esplode – letteralmente – il traffico mobile. “Basti pensare che il lancio dell’offerta di Reliance Global Call, operatore telefonico che ha un posizionamento simile a quello di Iliad, ha portato sulla rete del Subcontinente 450 milioni di clienti. Oggi siamo già a 600 milioni di sim attive”, ha detto Sini, che ha spiegato anche l’importanza dell’infrastruttura per le società che forniscono servizi di connettività al mondo del Finance: “L’AAE-1, oltre a essere l’unico cavo al mondo con una rotta diretta tra Thailandia ed Egitto, è quello con la miglior latenza nelle connessioni tra Hong Kong e l’Europa. Ed è quindi perfetto per rispondere alle esigenze degli operatori finanziari internazionali”.

A proposito di risposte, in una nota diramata oggi  il Consiglio di Amministrazione della società Libyan Post Telecommunications & IT Holding Company (LPTIC), azionista di Retelit, comunica che sono prive di fondamento le notizie apparse su alcuni organi di informazione italiani in merito a cambiamenti avvenuti all’interno dello stesso Consiglio. Il Cda sottolinea inoltre che anche l’Assemblea Generale di LPTIC non ha preso alcuna decisione in tal senso.

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