TELCO PER L'ITALIA 2020

Rocchio (Vodafone): “Il 5G salto quantico, supporto all’economia”

Il Chief Technolofy Officer: “Abbiamo fatto investimenti enormi soprattutto per le bande 3.7 GHz e 700 MHz e con il nuovo piano Fwa raggiungeremo molti più clienti. Latenza e uplink fanno sempre più la differenza nella qualità del servizio”

Pubblicato il 19 Giu 2020

Patrizia Licata

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La fibra che arriva a casa, ovvero l’Ftth, è la vera tecnologia future-proof che permette di sorreggere l’economia digitale. Lo ha dichiarato Fabrizio Rocchio, Chief Tecnology Officer di Vodafone Italia, intervenendo al primo web talk di Telco per l’Italia 2020, “La resilienza delle Telco al tempo del Coronavirus”, organizzato da Corcom-Digital360.

“L’Fttc è nel breve periodo una valida alternativa all’Adsl, ma le tecnologie digitali più avanzate, come il videostreaming 8K e la realtà virtuale, possono essere adeguatamente supportate solo dall’Ftth, che ha un potenziale enorme di espansione nel lungo periodo”, ha detto Rocchio.

Vodafone si sta anche impegnando sull’Fwa, una “tecnologia interessante per le aree in cui i clienti hanno difficoltà a essere raggiunti e a interagire con le nuove tecnologie”, ha affermato il Cto di Vodafone Italia. Al momento l’azienda ha lanciato l’Fwa in 2000 comuni per completare l’erogazione della sua Giga network. L’Fwa di Vodafone si basa sul 4G, “e offre performance decisamente superiori al Dsl che molti ancora usano”, ha sottolineato Rocchio. “Latenza e uplink fanno sempre più la differenza nella qualità del servizio”.

Quanto al 5G, per Vodafone sarà un “salto quantico”. “Abbiamo fatto investimenti enormi soprattutto per le bande 3.7 GHz e 700 MHz”, ha commentato Rocchio. “La prima permette un deciso incremento delle prestazioni, mentre la seconda offre efficace copertura indoor”. Il 5G dà grande supporto all’economia e alla società digitale, ma per sviluppare una rete con questo tipo di performance “co-investimento e network sharing sono fondamentali”, ha proseguito Rocchio. “Il co-investimento riguarda le infrastrutture passive e si concentra sulle grandi città, mentre il network sharing è uno sharing attivo sulle parti di elettronica della rete, adatto soprattutto nelle città piccole dove queste parti possono essere sovradimensionate rispetto all’utilizzo. Così si semplifica la rete e si garantisce velocità esecuzione”.

L’Italia deve però innalzare il livello delle competenze digitali, ha concluso il top manager di Vodafone. Il Covid-19 ha aiutato più strati della popolazione a digitalizzarsi: è il punto di partenza per continuare a migliorare.

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