I NUMERI

Iliad, la corsa non si ferma: in Italia oltre 5 milioni di abbonati

L’annuncio del ceo Thomas Reynaud in un’intervista a Les Echos. “Grande successo commerciale”. E sui concorrenti: “Noi acclamati dai consumatori mentre le altre telco fanno cartello e prendono multe”

Pubblicato il 10 Feb 2020

levi iliad

“Stiamo vivendo in Italia quanto vissuto in Francia con il lancio di Free Mobile. L’Italia rappresenta un enorme successo commerciale per Iliad con oltre 5 milioni di abbonati in soli 18 mesi”: in un’intervista a Les Echos il ceo di Iliad Thomas Reynaud svela i numeri della costola italiana capitanata da Benedetto Levi (nella foto) e ne approfitta per dare una stoccata alle telco concorrenti. “Iliad in Italia è acclamata dai consumatori, a fronte di concorrenti che sono stati appena condannati per cartello con una multa da 228 milioni di euro. Stiamo lavorando per trasformare questo successo commerciale in successo economico costruendo la nostra rete con un obiettivo di 6.000 siti entro la fine dell’anno”, ha detto Reynaud.

Nella lunga intervista al quotidiano francese il manager parla dei piani 2020 a partire dal debutto nel segmento business tlc. E accende anche i riflettori sull’offerta in fibra in Francia: “Iliad è il principale operatore di fibra in quanto a nuovi abbonati. Colleghiamo un nuovo abbonato ogni 20 secondi. E abbiamo notevolmente aumentato la nostra forza lavoro: 3.500 dipendenti distribuiscono fibra su base giornaliera in ciascuno dei 96 dipartimenti metropolitani. La pietra miliare di 2 milioni di abbonati in fibra verrà presto superata e la nostra dinamica di investimento continuerà con i due terzi degli abbonati in fibra entro il 2024”. Secondo il ceo “la fibra è un investimento redditizio perché ci libera dal noleggio del circuito locale e ci consente di possedere la nostra infrastruttura dall’inizio alla fine. Inoltre, i nostri abbonati in fibra sono molto più consumatori di servizi a valore aggiunto: guarderanno più film, preferiranno abbonarsi alla Freebox Delta, ad esempio, la nostra scatola di fascia alta. Quindi abbiamo un progfitto maggiore per abbonato su fibra che su Adsl”.

Riguardo al 5G e alla scelta di Nokia in qualità di vendor unico per la realizzazione della nuova rete, Reynaud puntualizza: “Abbiamo da tempo fatto una scelta europea, ma dobbiamo mantenere la flessibilità di lavorare con tutti i produttori di apparecchiature. Su questo punto, ci dispiace che la posizione delle autorità pubbliche non sia chiara. Ciò che chiediamo soprattutto è un chiarimento sulle regole: è una questione di concorrenza leale e visibilità per i nostri investimenti. In dieci anni, Free ha investito 15 miliardi di euro nelle sue reti. Con il 5G, stiamo investendo per i decenni a venire e abbiamo bisogno di un quadro stabile e trasparente”.

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