L'INTERROGAZIONE

Iliad sotto le lente del Senato: interrogazione su sicurezza e occupazione

L’ha presentata il senatore di FI, Maurizio Gasparri: “Fare chiarezza sugli investimenti e sul rispetto della Legge Pisanu di contrasto al terrorismo”. La replica della compagnia: “Le nostre Simbox prevedono un processo di verifica tale da garantire il controllo efficace e completo dell’identità degli utenti”

Pubblicato il 30 Lug 2018

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Iliad sotto la lente del Senato. Il senatore di FI Maurizio Gasparri, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e a quello dell’Interno sulla compagnia dopo che “in una recente intervista, il suo amministratore delegato ha dichiarato di lavorare con un team di 200 persone, che potrebbero arrivare a un migliaio nei prossimi anni; questi impieghi saranno coperti anche da numerosi contratti a progetto. Il numero di lavoratori attuali, in particolare nella rete di vendita, appare esiguo, soprattutto, se paragonato con i livelli di occupazione garantiti dalla concorrenza”, osserva Gasparri.

Il senatore cita anche un articolo de Il Sole 24 Ore secondo cui “sussistono dubbi in merito alla conformità dei distributori Simbox e del relativo processo identificativo alla cosiddetta Legge Pisanu che ha come principale obiettivo quello di garantire l’applicazione di misure efficaci per il contrasto del terrorismo internazionale. Lo stesso articolo segnala un caso specifico di un uomo che ha ottenuto una connessione Iliad con i documenti di identità di una donna e pagando con una carta di credito con una intestazione diversa. I sistemi di Iliad hanno rilevato solo dopo 10 ore l’anomalia provvedendo a interrompere la linea; la frazione di tempo intercorsa ha determinato una falla nei sistemi di sicurezza”.

Ecco perché il senatore di FI chiede di sapere “se i ministri, ciascuno per le proprie competenze, siano a conoscenza degli investimenti della nuova azienda in termini occupazionali, nonché delle iniziative che Iliad Italia intenda porre in essere per garantire adeguati livelli occupazionali sul territorio nazionale; se non ritengano opportuno promuovere un’indagine volta ad accertare eventuali violazioni di Iliad della normativa italiana sulla difesa nazionale dal terrorismo”.

Iliad precisa che “la Simbox iliad contemplano un processo di verifica tale da garantire il controllo efficace e completo dell’identità di ogni acquirente a cui viene rilasciata una Sim”.

“La fase di sottoscrizione dell’offerta e di richiesta della Sim Iliad, prevede la raccolta di dati personali, documenti validi e la registrazione di un video dinamico per ogni singolo utente, che risultano pedissequamente verificati dagli operatori del Servizio Utenti iliad tramite un applicativo interno – spiega la compagnia – Nei casi in cui i dati risultino errati, parziali o invalidi, nei casi in cui il documento di identità non risulti valido, sia danneggiato o di dubbia validità, quando inoltre, il video registrato pone dubbi sul riconoscimento di una persona, si procede al rigetto della richiesta. L’attivazione della Sim viene effettuala da Iliad solo in caso di conferma da parte dell’operatore del Servizio Utenti e successivamente a tale conferma”.

“Questo processo è stato ideato e implementato per garantire la conformità con la normativa applicabile e la tutela della sicurezza delle comunicazioni elettroniche, e assicura un livello di controllo sulle identità degli utenti particolarmente elevato anche in considerazione della digitalizzazione della procedura – conclude la nota – L’ingresso nel mercato di iliad ha destato molto interesse. L’innovazione dei processi proposti piuttosto che destare continue contestazioni, dovrebbero essere benvenuti per la spinta innovativa di cui l’intero Paese e gli utenti potranno giovare”.

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