IL REPORT

Internet governance, Cigi: “Serve visione di insieme”

Il Centre for International Innovation dà il via a una serie di studi sul “governo” della Rete. “C’è bisogno di una una strategia di alto livello che tenga conto di diritti umani, implicazioni economiche e sicurezza”

Pubblicato il 09 Ago 2013

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Quale futuro per la governance di Internet? Il tema è al centro dello studio, primo di una serie, pubblicato dal Centre for International Governance Innovation (CIGI), dal titolo “Reimagining the Internet: The need for a high-level strategic vision for Internet governance”.

Il documento, redatto dal Research fellow Mark Raymond e dal Distinguished fellow Gordon Smith, descrive le sfide politiche e tecniche che la governance di Internet dovrà affrontare nei prossimi anni; analizzando la complessa e fortemente decentrata governance attuale si chiede per il futuro una strategia di alto livello compatibile con i valori della democrazia e la difesa dei diritti umani.

Il report fa parte della serie “Internet Governance Papers” del CIGI, che raccoglie commenti e analisi dei massimi esperti mondiali sui grandi temi connessi con la governance di Internet e le sue implicazioni politiche per i prossimi anni (2015- 2020).

“Il desiderio di estendere il controllo di Stato sulla Internet governance è ampiamente condiviso, anche dalle economie industriali avanzate”, scrivono Raymond e Smith. “Esistono, tuttavia, notevoli differenze tra i Paesi su come si debba esprimere tale importante cambiamento nella gestione di Internet”.

Gli autori sottolineano che alla recente Conferenza mondiale sulle telecomunicazioni internazionali a Dubai sono emerse “le complesse linee di frattura nella comunità internazionale” riguardo al futuro della Internet governance.

Raymond e Smith descrivono le istituzioni, le coalizioni e le forze politiche in gioco nella governance di Internet, nonché il ruolo della società civile e degli interessi aziendali, che perseguono i propri obiettivi. “Gli operatori di rete, i fornitori di servizio Internet, i produttori di attrezzature, i detentori di copyright, gli assicuratori e altri attori hanno tutti un interesse nel capire come sarà gestito e regolato Internet”.

“Capitalizzare su queste varie opportunità per aggiornare e migliorare la governance globale di Internet richiederà un abile e coordinato lavoro di diplomazia e un lungo e dibattuto processo in cui verranno stabilite regole che hanno ovvie implicazioni per i diritti umani, il futuro corso dell’economia globale e la sicurezza internazionale”, osservano ancora gli autori dello studio.

Secondo il paper del CIGI, vedere la Internet governance attraverso una lente “multi-stakeholder” — cioè che includa tutti gli utenti, dai singoli cittadini alle istituzioni, politiche e non, i cui interessi si sovrappongono — è l’approccio più efficace per capire questo sistema complesso.

La serie di pubblicazioni sulla Internet Governance, parte del progetto del CIGI sulla sicurezza globale chiamato “Organized chaos: Reimagining the Internet,” verrà rilasciata in due tranche: dapprima saranno pubblicati i paper che si concentrano sulle sfide di breve periodo della governance, come gli standard tecnici e la gestione della cyber security, l’attivismo della società civile e il futuro della proprietà intellettuale nell’era digitale; nel secondo gruppo di studi verranno invece esaminati i possibili esiti per la Internet governance nella seconda metà del decennio e le implicazioni per la governance globale e l’intero sistema internazionale.

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