I CONTI DEL PRIMO SEMESTRE

Inwit al rialzo, Ferigo: “Ora focus su crescita organica”

Ricavi a +46% ed ebitda a +51,1%. Anche la tower company Rai Way chiude in positivo e conferma obiettivi di redditività e piano industriale

Pubblicato il 31 Lug 2020

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Si chiude con ricavi a 287,4 milioni di euro pari a una crescita del 46,7% il primo semestre 2020 di Inwit. E se si considera solo il secondo quarter l’impennata è stata dell’82,6% pari a 184,4 milioni. In forte aumento anche l’Ebitda, nel semestre del 51,1% (per 259,6 milioni) e nel secondo trimestre del 92,7% (171,6 milioni). L’ebit si attesta a 129,2 milioni con un incremento del 17,9% rispetto al primo semestre 2019 e l’utile netto registra una crescita del 3,5% attestandosi a 71,7 milioni.

Inwit chiude il suo primo trimestre dopo l’integrazione con Vodafone Towers in crescita e consolida la sua indiscussa leadership nel mercato italiano delle infrastrutture per le telecomunicazioni wireless – commenta l’Ad Giovanni Ferigo -. Per noi è un solido punto di partenza per costruire una progressiva crescita organica dei nostri business. Abbiamo il know how e le persone per accelerare in innovazione e nella realizzazione di nuove infrastrutture, siano esse nuove torri, sistemi di micro-copertura Das o backhauling in fibra dei nostri siti”.

Nel semestre l’azienda ha proseguito nello sviluppo dei propri business: è stato incrementato il numero di ospitalità sui propri siti per 250 unità; in crescita la domanda di nuovi siti che ha sortito la costruzione di circa 70 nuovi siti; avanti tutta sul piano di coperture microcellulari multi-operatore nei luoghi a maggior concentrazione di utilizzatori e traffico, attraverso la realizzazione di oltre 300 apparati; connessi 250 siti tramite backhauling in fibra. E l’azienda ha anche mandato avanti il piano di rinegoziazione dei contratti di affitto e il piano di acquisizione dei terreni.

I risultati conseguiti e gli accordi in corso, come quelli recenti con Portrait Milano del gruppo Ferragamo e l’università Luiss, “dimostrano il ruolo di Inwit nel supportare la digitalizzazione del Paese, proponendo le soluzioni infrastrutturali più adatte agli operatori di telecomunicazioni a beneficio delle industry che vogliano sviluppare le proprie attività investendo in nuove tecnologie – continua Ferigo -. Crediamo che il 5G e le altre tecnologie wireless siano una grande opportunità per stimolare l’economia e più in generale per migliorare la vita degli italiani. Tecnologia e sostenibilità possono convivere e saremo i primi a impegnarci per realizzare questo obiettivo”.

La società ha comunicato la guidance per l’anno fiscale 2020 riflettendo il nuovo perimetro post fusione:: ricavi per 660-665 milioni, Ebitdal (Ebitda – costi di locazione) per 410-415 milioni, recurring free cash flow per 260-265 milioni.

Rai Way va avanti sul piano industriale

Ricavi core a 111,1 milioni (+0,7%), Adjusted Ebitda a 67,9 milioni (+3,5%), utile operativo (Ebit) a 45,4 milioni (-1,8%), utile netto a 32,8 milioni (+0,5%), investimenti pari a 19 milioni e indebitamento finanziario netto per 32,5 milioni: questi i principali numeri della semestrale di Rai Way.

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“I risultati della prima metà del 2020 evidenziano la solidità e la resilienza del nostro modello di business anche nel difficile contesto dovuto all’emergenza sanitaria derivante dal Covid-19, che la società ha affrontato garantendo la continuità delle attività pur con la dovuta attenzione a tutte le esigenze di sicurezza – commenta Aldo Mancino, Ad di Rai Way -. Solidità e continuità che, unitamente alla consueta attenzione al contenimento dei costi, consentono di confermare gli obiettivi di redditività per il 2020, come pure l’impegno nell’implementazione di quanto previsto nel nuovo piano industriale approvato nel marzo scorso, tra cui, in particolare, il progetto di estensione della copertura delle reti televisive digitali terrestri ed il loro riassetto per consentire il rilascio delle frequenze in favore del 5G. Inoltre, il prossimo avvio del piano di buyback conferma la fiducia della società nelle prospettive future nonché l’attenzione rivolta alla remunerazione degli azionisti”.

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