IL MANIFESTO #TELCO4ITALY

La ricetta per la ripresa economica: ecco la vision dei manager delle Tlc

Spinta agli investimenti in fibra e 5G, semplificazione delle procedure, nuove competenze, servizi e soluzioni che sappiano rispondere alle esigenze dei territori, necessità di un ecosistema aperto e collaborativo: queste le priorità che il governo italiano dovrà mettere in agenda se si vorrà davvero fare il salto nell’era digitale

Pubblicato il 20 Lug 2020

italia-digitale

La competitività dell’Italia non può prescindere dalla fibra

Se qualcuno aveva dei dubbi, con la pandemia ha ottenuto le risposte. Sono da sempre un convinto sostenitore delle reti in fibra fino a casa del cliente e fino alla sede dell’azienda. Lo sono perché ho sempre osservato l’andamento nel tempo della domanda di dati in tutta Europa e nel mondo per i miei trascorsi professionali. La competitività del nostro Paese non può prescindere dalla connettività in fibra. Il cloud può esistere se e solo se persone ed aziende sono dotate di connettività che garantisce adeguato upload o addirittura simmetricità con il download. L’Italia è caratterizzata da una distribuzione di persone e aziende pressoché omogenea sul territorio. Occorre quindi portare infrastruttura in fibra ovunque. Bisogna costruire la rete di telecomunicazioni del presente e del futuro che soddisfi le esigenze dei prossimi 70 anni.

La pandemia ha accelerato la transizione verso nuovi modelli di lavoro, di didattica, di sanità, di mobilità, di relazione sociale. Modelli che non possono prescindere dall’avere ovunque la migliore tecnologia di accesso alla rete che è rappresentata oggi appunto dalla fibra ottica.

Simone Bonannini, Direttore Marketing e Commerciale di Open Fiber

Forte accelerazione sull’innovazione “geografica”

Il coronavirus ha dimostrato più che mai l’importanza della Location Analytics; prova ne sono i miliardi di consultazioni delle mappe del contagio, ormai standard di comunicazione da parte delle più alte autorità mondiali e locali, e la Telecomunicazione ne è stata il fondamentale veicolo a supporto di una informazione ed azione globale che sta aiutando ad uscire dalla crisi.

In Italia, siamo già in una fase di ripartenza che lascia intravedere buone prospettive per le telecomunicazioni: un più alto numero di connessioni, maggiore familiarità con gli strumenti digitali, aziende e partner che hanno maturato una maggiore consapevolezza dei vantaggi dello smart e home working che non sono più visti come una sfida ma come un modello organizzativo consolidato ed efficace.  Uno scenario quindi che accelererà l’innovazione muovendosi sempre più in un contesto geografico, con tecnologie a supporto dell’intelligenza artificiale, dei sistemi di autoapprendimento ed ecosistemi di app e soluzioni.

Pierluigi Centomini, Telco & Energy Account Manager di Esri

Grandi appalti e banda larga convergeranno su scuola e sanità

Il comparto che potrà, prima di altri, contribuire alla ripresa è quello legato alla “trasformazione digitale”, indispensabile per la modernizzazione del Paese e per far fronte ad ogni futura evenienza. Colmare il digital divide non solo per la copertura internet ma anche per la telefonia mobile permetterà un riequilibrio territoriale anche in termini di pari opportunità tra Comuni serviti a banda larga e Comuni periferici. Diventa, allora, indispensabile rimuovere gli ostacoli amministrativi e burocratici esistenti, accorciando i tempi che intercorrono tra le attività di pianificazione e progettazione degli interventi e la loro reale cantierizzazione. Sarebbe necessario ridurre e semplificare le tempistiche autorizzative, consentendo anche il ricorso all’istituto dell’autocertificazione con verifica postuma della relativa regolarità. L’autocertificazione consentirebbe il rapido avvio di molti cantieri con una immediata ricaduta sul Pil del comparto.

Sbloccare gli investimenti per il monitoraggio e la manutenzione delle grandi infrastrutture, poi, per l’avvio dei grandi cantieri di cui esiste già una progettazione esecutiva ridarebbe un immediato impulso al Pil. Grandi appalti e banda larga convergeranno, poi, nel breve e naturalmente verso medesimi ambiti di investimento nei settori didattico e sanitario. Ripartire si deve e si può.

Francesco De Bettin, Presidente di Dba Group

Ecosistema aperto e collaborativo per spingere lo sviluppo

Abbiamo oggi disponibile un sistema integrato di tecnologie e piattaforme per la trasformazione digitale di cui la rete è il collante e l’insieme delle nuove tecnologie quali AI, Realtà Virtuale e Aumentata, Cloud Computing, Big Data è il sistema propulsivo. Questo sistema riveste un ruolo cruciale per riavviare l’economia. L’emergenza dovuta alla pandemia ha già spinto la digitalizzazione in molti settori come istruzione, pubblica amministrazione, sanità. Al fine di capitalizzare questa esperienza sarà necessario impegnarsi nello sviluppo di progetti e soluzioni per contribuire al rilancio del Paese facendo leva sugli investimenti nella ricerca, sviluppando le competenze digitali e promuovendo un ecosistema aperto e collaborativo.

Riteniamo che si potrà dare impulso alla ripresa economica solo se questa evoluzione storica sarà sostenuta a livello decisionale, riconoscendo all’Ict il ruolo di settore strategico per l’Italia, stabilendo regole chiare che superino gli ostacoli normativi e promuovano la competizione di mercato.

Luigi De Vecchis, Presidente Huawei Italia

La sfida del 5G si vince con obiettivi chiari

Durante la pandemia noi tutti ci siamo resi conto di quanto cruciali siano le reti di comunicazione. Le reti 5G di ultima generazione saranno ancora migliori nel gestire le sfide che le reti dovranno affrontare perché consentono funzionalità di automazione senza precedenti, al fine di fornire l’efficienza e l’affidabilità necessarie. Visto che le imprese stanno intraprendendo la via della digitalizzazione, diventa ancora più importante guardare oltre.

Se non già fatto, tutti i manager dovrebbero iniziare a discutere di 5G oggi stesso. Noi vediamo due opzioni principali: assumere un approccio tattico col quale si decidono progetti di test 5G su base opportunistica, oppure assumere un approccio strategico. Come tutte le tecnologie dell’Industria 4.0, il 5G funziona al meglio se si hanno in mente obiettivi e conseguimenti specifici e ci si concentra su di essi, invece che sulla tecnologia stessa.

Le opportunità sono così grandi e la tecnologia così nuova. Può non essere facile, ma vale la pena perseguire l’obiettivo. Crescita, efficienza, profitto: prima partiranno le imprese, prima queste cose si materializzeranno.

Giuseppina Di Foggia, Amministratore delegato di Nokia Italia

Reti veloci e affidabili per la rivoluzione 4.0 delle aziende

Il 5G non è solo una grande opportunità per la crescita del Paese, ma anche una tecnologia necessaria a sostenere i servizi evoluti che fanno ormai parte della nostra quotidianità, dal lavoro a distanza ai contenuti in streaming. Anche nel comparto Business, lo standard di quinta generazione consentirà la realizzazione di nuove soluzioni IoT e Industria 4.0, per rispondere alle necessità delle aziende italiane e supportare settori chiave come il manifatturiero, tra primi al mondo per quantità e qualità della produzione. La nuova tecnologia mobile sarà un abilitatore straordinario per lo sviluppo sostenibile in tutti i settori, dall’energia alla smart mobility, dall’e-health alla sicurezza e sarà caratterizzata da una serie di soluzioni evolute di grande impatto, sia dal punto di vista economico che sociale.

Una nuova sfida che sta incontrando alcune resistenze, soprattutto a causa di teorie senza alcun fondamento scientifico. L’emergenza legata al Covid-19 ha evidenziato ulteriormente la necessità di fornire reti sempre più veloci e affidabili, pertanto, ora è fondamentale agevolare il lavoro degli operatori e gli importanti investimenti del settore, ben 90 miliardi, di cui 13 per le frequenze, solo nell’ultimo decennio. Un altro punto su cui intervenire è la semplificazione delle norme che regolano il roll-out e l’adeguamento dei limiti elettromagnetici italiani, attualmente inferiori a quelli raccomandati in ambito europeo.

Benoit Hanssen, Chief Technology Officer di WindTre

Il 5G deve diventare la priorità

Fin dall’inizio della pandemia è emersa con chiarezza l’importanza strategica delle reti di telecomunicazione, le quali hanno consentito a milioni di persone lavorare, studiare e socializzare online. In questo contesto, più di un italiano su due ritiene che il 5G avrebbe potuto svolgere un ruolo assai positivo. Non possiamo più attendere. Il 5G è una piattaforma per l’innovazione, fondamentale per il rilancio dell’economia e la digitalizzazione di interi settori industriali. Diventa quindi prioritario adottare tutte le misure necessarie per favorire una veloce implementazione del 5G su scala nazionale, semplificando gli aspetti burocratici e avviando una scrupolosa campagna d’informazione sui benefici e sulla sicurezza della nuova tecnologia, volta anche a contrastare il fenomeno dilagante delle fake news.

Riccardo Mascolo, Head of Strategy and 5G for Industries, Ericsson Italy and South East Mediterranean

Incentivare domanda e investimenti in banda ultralarga

La ripresa dovrà essere sostenuta dalla diffusione della banda ultralarga e dalla digitalizzazione. È auspicabile, quindi, che si creino condizioni più favorevoli per sostenerne lo sviluppo attraverso specifiche iniziative.  Per esempio, incentivando la domanda e gli investimenti in questi ambiti, secondo un principio di neutralità tecnologica, valorizzando la diffusione capillare e attenuando le restrizioni normative che penalizzano l’Italia rispetto agli altri Paesi europei.  E, ancora, favorendo la nascita di campioni nazionali in grado di accelerare la digitalizzazione, senza escludere consolidamenti nei settori infrastrutturali tramite l’aggregazione di soggetti in competizione. Un’altra importante leva sarà quella di stimolare gli investimenti nelle tecnologie emergenti come Cloud, 5G, Intelligenza Artificiale, Big data e Blockchain ed estendere le agevolazioni fiscali dell’industria 4.0 ai costi dei servizi infrastrutturali e alla formazione di competenze digitali.

Carlo Nardello, Chief Strategy, Customer Experience and Transformation Officer di Tim

Per la digital transformation serve un revamping delle reti

L’emergenza Covid ha messo in evidenza l’importanza di avere soluzioni aggiornate, efficienti e sicure per la connessione in rete, la trasmissione dati, la collaboration. C’è bisogno di più velocità e affidabilità nelle dinamiche on line. Soprattutto l’industria dovrebbe guardare alle proprie capacità di rete considerando l’evoluzione verso IoT e smart manufacturing. Il 4.0 di fatto non può esistere senza connessioni veloci e affidabili, che superano insidiose condizioni di digital divide. Costituisce quindi una priorità verificare lo stato della propria connettività non solo degli uffici, ma anche nei reparti produttivi, ad esempio, ed effettuare adeguati aggiornamenti tecnologici. Sono ancora troppe le situazioni nelle quali le potenzialità di navigazione sono limitate rispetto alle necessità. La digital trasformation richiede di base un revamping di reti e infrastrutture; a ciò si legano, ora più che mai, la gestione sicura delle connessioni remote per lo smart working e servizi di Cyber Security per la protezione degli end point.

Filippo Panzavolta, Responsabile Commerciale e Marketing di Valtellina

Salto quantico delle smart city nel nome della semplificazione

L’emergenza Covid-19 e gli impatti del lockdown stressano la necessità di operazioni di sistema virtuose ed inclusive per accelerare la trasformazione digitale del Paese, ridurre le disparità e migliorare la qualità dei servizi. Cruciali gli investimenti per le infrastrutture abilitanti di nuova generazione e la connettività 5G, ma il salto quantico soprattutto nella prospettiva delle Smart City avverrà solo se si opera in ottica di semplificazione e sostenibilità. Le risorse nazionali e comunitarie per il rilancio dell’economia italiana dovranno essere utilizzate per progettare e dispiegare sui territori servizi innovativi basati sui bisogni concreti di cittadini e imprese. I nuovi modelli di partnership pubblico privata metteranno al fianco della PA e degli enti locali le competenze e la capacità innovative delle imprese e la creatività delle start up. Questi gli ingredienti per incentivare gli investimenti privati, anche stranieri, sul territorio e garantire la loro remunerazione.

Daniele Righi, Business and Open Innovation Director di LinkemLab

Connessione “flessibile” per stare al passo con i nuovi paradigmi

La pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere, lavorare ed entrare in contatto gli uni con gli altri, accelerando la trasformazione digitale delle aziende. La capacità di reagire con velocità a situazioni impreviste sarà garantita dal ricorso al multi-cloud, dal self-provisioning delle reti e da un’attenzione sempre maggiore a tutti gli aspetti di sicurezza. È fondamentale, quindi, nell’ecosistema digitale di oggi, che le reti siano affidabili, scalabili e a banda ultra larga e che permettano una connessione flessibile e agile ai data center. I provider di servizi di rete che avranno investito e costruito la propria rete tenendo questi requisiti al centro della propria strategia, saranno in grado di traghettare le aziende verso la nuova normalità, offrendo una connettività real-time tra data center, provider di servizi cloud e le varie sedi aziendali, che sfrutti le potenzialità della virtualizzazione, dell’Sdn e Nfv e i vantaggi dell’AI per prevenire i guasti.

Mirko Voltolini, Head of Network On Demand di Colt Technology Services

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 3