L'EDITORIALE

Le telco sempre più “accerchiate”: i produttori di Tv nuovi competitor?

La forte avanzata dello streaming fa gola ai grandi brand dell’elettronica che puntano sui televisori connessi in qualità di hub di accesso alla smart home e non solo. Un trend che potrebbe sparigliare le carte di tutto il mercato: a rischiare anche le web company americane

Pubblicato il 05 Ott 2021

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Data in fase di estinzione, quasi per morta, fino a poco tempo fa, la televisione è tornata protagonista più che mai.  A riaprire la partita due fondamentali fenomeni: la crescita esplosiva dell’entertainment via streaming – con lo sport a registrare numeri in forte salita (in Italia è appena stata inaugurata la stagione Dazn con il calcio) – e l’avanzata dei dispositivi e dei servizi per la smart home.

La questione non è sfuggita ai grandi brand dell’elettronica, produttori di televisori e anche di elettrodomestici, che stanno già cavalcando l’onda e puntano a un ruolo da protagonisti a svantaggio degli over the top (Netflix & co) a anche degli operatori di telecomunicazioni. Il ragionamento è semplice: i televisori connessi si stanno diffondendo a ritmi esponenziali – nel nostro Paese il passaggio al nuovo digitale terrestre (Dvb-T2) e gli incentivi governativi per l’acquisto dei nuovi apparati stanno facendo lievitare lo shopping – e sono destinati a diventare (scommettono in molti) la porta di accesso a servizi finora gestiti attraverso pc, tablet e smartphone.

La sfida parte dalla domotica ma passa anche attraverso l’e-commerce, il videogaming e i social network e un domani potrebbe allargarsi persino alla telemedicina e alla teleassistenza in molti campi, inclusi i contact center. E la lista di servizi e applicazioni fruibili grazie all’uso del telecomando – strumento alla portata di tutti, anziani inclusi – si farà sempre più lunga. Dopo i cosiddetti over the top – le web company americane che da Google in poi hanno man mano fagocitato il mercato dell’entertainment – sul cammino delle telco arrivano anche i colossi dell’elettronica, da Samsung a Philips tanto per citarne un paio – che rischiano di fare le scarpe o quantomeno di mettere in seria difficoltà persino le stesse web company che potrebbero vedersi costrette a contrattazioni ad hoc pur di essere presenti sui nuovi televisori.

I produttori di Tv stanno inoltre sviluppando sistemi operativi autonomi per erogare servizi “personalizzati” ai clienti e per bypassare dunque quelli, ad esempio, offerti attraverso i “decoder” delle telco, anch’esse in un futuro non troppo lontano probabilmente costrette a salire a bordo delle nuove tv e a contrattare fee con i produttori dell’elettronica. Le telco peraltro potrebbero verdersi sfilare di mano anche il business della smart home, quella che passa attraverso l’Internet of things. La “convergenza” o la “divergenza” fra media, tlc e Ott sembra arrivata a un nuovo snodo. E la partita, a livello mondiale, rischia di ribaltare pesi e misure: lo strapotere delle web company americane potrebbe essere messo fortemente in crisi considerando che i grandi nomi dell’elettronica globale vantano natali asiatici.

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