STRATEGIE

L’Europa del 5G scommette sulla mobilità: via a 11 nuovi progetti

Da settembre partono le iniziative per validare i casi d’uso e i corridoi transfrontalieri per i trasporti. In cantiere anche una roadmap per lo sviluppo delle tecnologie hardware più promettenti

Pubblicato il 17 Giu 2020

Patrizia Licata

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Undici nuovi progetti europei sul 5G prendono il via da settembre per cogliere le opportunità nell’innovazione dell’hardware e validare ecosistemi 5G per la mobilità connessa e automatizzata. I progetti rientrano nel piano Horizon 2020 e sotto il cappello della European 5G Public-Private Partnership (5G-PPP).

La strategia 5G finanziata dalla Commissione europea con oltre 400 milioni di euro si è da sempre focalizzata sui trial per arrivare direttamente all’implementazione commerciale. Gli 11 nuovi progetti che partiranno a settembre si aggiungono a quelli già lanciati completando il portafoglio. Il programma fa leva anche su 1 miliardo di euro di investimenti privati nelle applicazioni verticali del 5G.

Hardware: una roadmap per la leadership europea

Otto dei nuovi progetti riguardano l’innovazione nell’hardware 5G e serviranno a realizzare una supply chain industriale europea di “prima classe” per le tecnologie core e i dispositivi hardware 5G, in particolare le tecnologie e i sistemi di rete. Al tempo stesso verranno create opportunità di mercato e verrà sostenuta la nascita di nuovi e innovativi attori di mercato.

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Il Coordination and support action (Csa) COREnect definirà le opportunità nelle componenti core hardware per l’Europa e le necessità connesse in fatto di investimenti e ricerca & innovazione. Verrà realizzata una roadmap per le tecnologie hardware che andranno a sostenere gli obiettivi di leadership tecnologica europea per le piattaforme di connettività.

L’Europa vuole testare e validare l’integrazione tra le componenti di un’architettura 5G e focalizzarsi sull’innovazione in specifici casi d’uso particolarmente promettenti come gestione dei contenuti, reti non-pubbliche, ecosistemi di dati e volumi di dati altissimi (che usano le frequenze THz). Verranno studiati nuovi approcci di business in diverse aree, tra cui reti di accesso radio open, sistemi disaggregati, edge networking.

Tre nuovi progetti cross-border sui trasporti

Gli altri tre nuovi progetti sono cross-border e disegneranno, testeranno e valideranno i casi d’uso nel settore della mobilità e dei trasporti. Allargheranno le conoscenze raccolte con i precedenti trial validando le applicazioni per la mobilità connessa e automatizzata su strade, ferrovie e rotte marittime.

Ogni progetto fornirà un’infrastruttura di rete 5G con funzionalità sia multi-servizio che multi-applicazione per diversi mezzi di trasporto (automobili, Tir, treni, chiatte, navi…) e al tempo stesso una connettività migliorata agli utenti pubblici.

Ciascun progetto opererà in differenti sedi geografiche e condizioni climatiche: il Mar Baltico e il Mare del Nord (5G-Routes e 5G-Blueprint) e i Pirenei (5GMED). Due dei tre progetti poggeranno su alcune sezioni dei corridoi 5G trans-frontalieri che sono parte di un accordo di cooperazione internazionale. La Via Baltica fa leva sull’accordo tra Estonia, Lettonia e Lituania (5G-Routes) mentre il  memorandum of understanding firmato di recente tra Paesi Bassi e Belgio copre l’area di Rotterdam, Antwerp e il Mare del Nord.

Il futuro: oltre il 5G

I tre progetti sulla mobilità hanno un budget complessivo di 41 milioni di euro, di cui 31,1 milioni finanziagi dal programma Horizon 2020. Saranno complementari ai tre trial sul corridoio 5G lanciati a novembre 2018. I risultati finali forniranno le conoscenze necessarie per l’implementazione di corridoi 5G di vasta scala in Europa, che sarà supportata dal prossimo “Connecting Europe facility (Cef) digital programme” per gli anni 2021-2027.

Una nuova tranche di progetti finanziati con circa 100 milioni di euro sarà lanciata durante l’anno all’interno dell’ultimo Work programme di Horizon 2020. Le ultimie due call chiudono a giugno e riguardano l’innovazione nel software 5G e i progetti che guardano “oltre il 5G”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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