IL CASO

Openreach finisce in Parlamento. BT costretta allo scorporo?

Uno studio sostenuto da 100 parlamentari di diversi schieramenti politici denuncia la scarsa qualità del servizio di banda larga in Uk e i pochi investimenti dell’incumbent. Ma Ofcom non sembra propensa a raccomandare lo spin off

Pubblicato il 25 Gen 2016

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L’ex incumbent britannico dovrebbe essere costretto a scorporare la sua rete nazionale di banda larga per migliorare la velocità della rete e la qualità del servizio offerto: l’offensiva contro British Telecom per lo spin off di Openreach torna a farsi sentire con forza in Gran Bretagna, sostenuta questa volta da uno studio indipendente realizzato col sostegno di oltre 100 parlamentari britannici.

Il British Infrastructure Group, che riunisce parlamentari di diversi schieramenti politici e si batte per il miglioramento della qualità dei servizi nel paese, afferma che il 42% delle aziende di dimensioni medie e piccole in Uk hanno problemi con la loro connessione Internet e che questo ha un costo stimato di 11 miliardi di sterline per l’economia britannica.

“Dato che la nostra moderna economia è strettamente basata su Internet, non possiamo più essere frenati dalla mancanza di ambizione e dagli scarsi investimenti di BT“, si legge nel report.

BT, ex monopolio delle telecomunicazioni e proprietaria della divisione di rete Openreach che si occupa di connettere abitazioni e uffici alla rete, è da anni sotto attacco da parte delle aziende rivali che premono perché Openreach sia scorporata dall’incumbent.

BT è leader sul mercato della banda larga e possiede le reti in rame e fibra che servono le concorrenti come Sky e TalkTalk, oltre che i clienti residenziali e aziendali della stessa BT. La divisione Openreach viene gestita come società autonoma ma i critici sostengono comunque che la struttura attuale consente a BT di abusare del suo potere di mercato e ostacola gli investimenti.

Una portavoce del dipartimento del governo britannico responsabile per la qualità della banda larga ha commentato definendo lo studio del British Infrastructure Group come “del tutto fuorviante” e ha ribadito che il roll-out dell’ultra-banda larga sta procedendo nei termini previsti e coprirà il 95% del paese entro il 2017. A sua volta BT ha ricordato che dati indipendenti dell’Unione europea ripetutamente hanno classificato la Gran Bretagna come top performer per la banda larga e ultra-larga rispetto alle altre grandi economie dell’Ue.

Intanto il regolatore britannico delle telecomunicazioni, Ofcom, sta conducendo un’indagine sulla struttura di BT per capire se sia effettivamente necessario esigere dall’incumbent lo spin off di Openreach come chiesto a gran voce dai rivali. Gli analisti di settore, tuttavia, non pensano che Ofcom arriverà a raccomandare lo scorporo.

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