DIGITAL DIVIDE

Pagamenti digitali leva di inclusione, appello Onu: “Sprint agli investimenti nei Paesi in via di sviluppo”

Il Covid non ferma le rimesse dei migranti, che nel 2020 sono aumentate del 65% raggiungendo quota 12,7 miliardi di dollari. Ma mancano infrastrutture tecnologiche in grado di agevolare le transazioni. Il presidente di Ifad: “Servono soluzioni pro-resilienza”

Pubblicato il 18 Giu 2021

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Il Covid non ferma le rimesse digitali, la spedizione di denaro a casa da parte dei migranti. Nonostante la pandemia, nel 2020 i trasferimenti di denaro verso le famiglie di origine sono aumentati del 65% rispetto al 2019 raggiungendo la cifra complessiva di 12,7 miliardi di dollari, secondo il Gsma. Un  cambiamento dovuto a una diminuzione nell’uso di contante determinata dai lockdown, che hanno limitato la possibilità di spedire denaro attraverso canali informali, e dalle regole di distanziamento sociale, tanto per chi spediva quanto per chi riceveva le rimesse. Nonostante la recessione economica globale causata dalla pandemia, i migranti hanno continuato a mandare denaro a casa alle loro famiglie, con un calo limitato all’1,6% rispetto all’anno precedente.

Servono più infrastrutture digitali

Ma ancora non è sufficiente. La mancanza di infrastrutture digitali rischia di lasciare milioni di famiglie rurali in povertà, sostiene l’Ifad, Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo dell’Onu, che lancia un appello urgente. “Milioni di membri delle famiglie destinatarie, che vivono in zone rurali, affrontano enormi difficoltà per accedere ai servizi finanziari digitali che potrebbero aiutarli a uscire dalla povertà – dice Gilbert F. Houngbo il presidente dell’Ifad -. Durante la pandemia, i migranti hanno dimostrato una dedizione costante verso le loro famiglie e le loro comunità, effettuando il maggior numero di trasferimenti digitali di rimesse mai registrato”.

Ma le famiglie che vivono in zone rurali e isolate, per cui le rimesse costituiscono una strategia di sopravvivenza essenziale, hanno difficoltà ad accedere a strutture dove ritirare il denaro o ad alternative ancora più convenienti come i conti correnti digitali. I governi e il settore privato devono investire con urgenza in infrastrutture digitali per le aree rurali, per ovviare a questo problema.”

In molti paesi, le persone che vivono in aree rurali isolate hanno poche opportunità di accedere a servizi bancari o difficoltà di connessione tramite telefoni cellulari. Inoltre, c’è una disponibilità limitata di agenzie che offrono servizi finanziari digitali, come il ritiro di contanti. Spesso i fornitori di servizi finanziari digitali sono situati nei centri urbani. Questo vuol dire che milioni di persone povere che vivono nelle aree rurali devono coprire grandi distanze, spesso affrontando spese notevoli, per raggiungere città e centri abitati dove ritirare il denaro spedito in modalità digitale dai loro familiari emigrati.

I vantaggi del money transfer

I traferimenti digitali di denaro sono più economici dei bonifici tradizionali e i servizi bancari digitali offrono l’opportunità ai migranti e alle loro famiglie nei paesi di origine di accedere a prodotti finanziari utili ed economici per gestire meglio le loro risorse, come servizi di risparmio, prestiti o assicurazioni.

In tutto il mondo, 200 milioni di migranti mandano regolarmente denaro a casa a circa 800 milioni di dollari ai loro parenti. Questo contributo influisce in modo cruciale sulla loro vita e sulla loro possibilità di mantenersi. Quasi la metà di queste famiglie vive in aree rurali di paesi in via di sviluppo, dove la povertà e la fame sono più diffuse. Le famiglie usano i soldi mandati a casa dai lavoratori migranti per soddisfare necessità essenziali quali cibo, alloggio, spese scolastiche e mediche, oltre che per avviare piccole attività imprenditoriali. Queste risorse spesso sono in grado di cambiare la vita delle famiglie e delle comunità locali.

Il gender divide

“La pandemia ha fatto aumentare l’adozione di trasferimenti digitali di denaro e di conti correnti gestiti attraverso il telefono cellulare, ma ha anche evidenziato la diffusa mancanza di pari opportunità – spiega Pedro de Vasconcelos, responsabile dello Strumento finanziario per le rimesse dell’Ifad –. Gli studi rilevano che le donne hanno il 33% di possibilità in meno, rispetto agli uomini, di avere un conto corrente digitale. Dobbiamo fare uno sforzo per colmare questo divario, abbattendo gli ostacoli che impediscono alle donne di avere accesso e poter utilizzare servizi finanziari digitali”.

Nuovo slancio alle rimesse

Da marzo 2020, l’Ifad è alla guida di una task force globale per le rimesse composta da 41 organismi internazionali, istituzioni intergovernative, gruppi industriali e del settore privato e una rete di organizzazioni che si occupano di migranti, per ovviare all’impatto della pandemia di Covid-19 sul miliardo di persone direttamente coinvolte nel fenomeno delle rimesse.

Tra le numerose raccomandazioni rivolte al settore pubblico e privato, la task force ha elaborato misure concrete per promuovere la digitalizzazione del mercato delle rimesse, nel tentativo di stimolare la ripresa e rafforzare la resilienza delle famiglie dei migranti in tutto il mondo. In linea con queste misure, l’Ifad sta attualmente finanziando soluzioni digitali promosse dal settore privato di cui beneficeranno oltre un milione di persone nella sola Africa occidentale.

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