SCENARI

Paradosso Xiaomi, conti 2018 oltre le stime ma il titolo crolla in Borsa

A preoccupare gli analisti e il mercato la tenuta futura: i margini sugli smartphone low cost non bastano, bisogna spingere sui servizi a valore. L’azienda ci crede ma le promesse del management, dopo l’Ipo flop, non convincono il partito degli scettici

Pubblicato il 20 Mar 2019

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Non sono bastati gli ottimi risultati 2018, oltre le aspettative, a garantire la tenuta del titolo in Borsa. Che addirittura all’indomani della presentazione dei dati di bilancio lascia su strada quasi il 5%. Xiaomi, l”emergente” cinese che già si è fatta conoscere oltreconfine per i suoi smartphone altamente competitivi sul fronte del prezzo, ha archiviato il 2018 con un fatturato di circa 174,9 miliardi di Rmb, pari a una crescita del 52,6% rispetto all’anno precedente. Il fatturato internazionale è cresciuto del 118,1% su base annua, raggiungendo i 70,0 miliardi di Rmb, pari al 40% del fatturato totale. L’utile netto per l’anno 2018 è stato di circa 13,478 miliardi di Rmb e l’utile netto rettificato è cresciuto del 59,5% a quota 8,6 miliardi di Rmb.

Nonostante i numeri più che positivi che hanno fra l’altro battuto le stime degli analisti mettendo a segno risultati insperati in un mercato, quello degli smartphone, che nel 2018 ha registrato una brusca frenata – “il peggior anno della storia”, sostiene Idc -l’azienda ha perso in Borsa il 4,9%. Un dato che ha portato a -32% il valore del titolo dalla quotazione di giugno 2018.

Xiaomi è diventato un produttore di smartphone di successo vendendoli a basso costo – le sue spedizioni sono state classificate al quarto posto a livello mondiale da Idc dall’ultimo trimestre del 2017 – ma ha anche lottato per far crescere il segmento più redditizio dei servizi internet. Gli investitori si aspettano da Xiaomi di espandere la sua base clienti con smartphone a basso costo, in modo che possa fare più soldi con le app e gli annunci, che un giorno potrebbero diventare un motore di crescita per l’azienda.

Le vendite di smartphone sono crollate del 28% rispetto al trimestre precedente, mentre il fatturato del segmento dei servizi Internet è diminuito del 15%: questi i numeri che gli investitori hanno tenuto in massima considerazione nonostante i risultati al rialzo.

“La strategia di Xiaomi è quella di attrarre clienti con smartphone a basso margine di profitto e di incanalarli nel proprio business dei servizi internet. Ma c’è un’enorme incertezza sulla possibilità di raggiungere questo obiettivo”, ha detto Kenny Tang Sing-hing, amministratore delegato della China Hong Kong Capital Asset Management. “Il risultato del quarto trimestre è deludente”.

“Il management promette una transizione verso prodotti di prezzo medio e più redditizi, mentre la precedente promessa di crescita dei servizi internet si è ancora ostinatamente rifiutata di materializzarsi”, ha scritto in una nota Brock Silvers, amministratore delegato di Kaiyuan Capital. “Anche la spumeggiante valutazione dell’Ipo dell’anno scorso è andata. E sembra improbabile che possa tornare nel prossimo futuro”, ha scritto Silvers. “Le promesse del management sono ancora credibili”?

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