REGOLAMENTAZIONE

Scorporo rete Tim, Cardani: “Entro l’anno consultazione accesso all’ingrosso”

Il presidente Agcom in audizione al Senato: “L’analisi terrà conto dei futuri investimenti nella realizzazione delle infrastrutture”. E sulla liberazione delle frequenze assegnate alle Tlc ma ancora in mano alle emittenti: “Vedo numerosi problemi”

Pubblicato il 10 Ott 2018

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Scorporo rete Tim, entro l’anno consultazione sull’accesso all’ingrosso. Lo ha annunciato il presidente Agcom Marcello Cardani in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato. “Avvieremo la consultazione – ha detto – con le imprese interessate al quarto ciclo di analisi dei mercati dei servizi di accesso all’ingrosso in postazione fissa”, nell’ambito della quale verrà valutata “anche la proposta volontaria di Tim relativa alla separazione legale della rete di accesso e, in particolare, l’idoneità della stessa a migliorare le condizioni di concorrenza”.

L’analisi, ha precisato Cardani, “terrà conto dei futuri investimenti nella realizzazione delle infrastrutture e dello sviluppo del mercato dei servizi di accesso all’ingrosso e al dettaglio”. Comunque, ha concluso, “allo stato attuale, e in prospettiva, ritengo che l’apparato regolamentare vigente non debba venir meno, bensì essere aggiornato nell’ottica di massimizzare il benessere dei consumatori, di migliorare ulteriormente le condizioni concorrenziali e di sostenere investimenti efficienti in reti di nuova generazione”.

Capitolo a parte sugli alti costi sostenuti dalle telco per aggiudicarsi le frequenze con l’asta 5G. “Il prezzo non è mai eccessivo se c’è qualcuno che lo paga – ha detto – a meno che si scopra che aveva una pistola alla tempia. Ma non credo che l’asta si sia svolta in questo modo”. Quanto agli allarmi lanciati dai sindacati sugli eventuali impatti occupazionali “è una riflessione che lascio a loro – ha detto -. Credo che ogni partecipante al mercato abbia interessi in senso buono da difendere”. Cardani definisce la gara “un grande successo. Abbiamo fatto più del doppio del previsto. Mi sembra che una gara che si conclude in questo modo non possa che essere definita un grande successo da parte dello Stato”.

Quanto alla liberazione della banda 700Mhz, già assegnata agli operatori Tlc, ma che le emittenti TV dovranno rilasciare entro il 2022, Cardani vede “numerosi problemi” per effetto delle disposizioni della legge di Bilancio 2018. La liberazione delle frequenze “non potrà infatti realizzarsi – ha detto – senza un complesso e articolato riassetto del sistema radiotelevisivo su piattaforma digitale terrestre, nazionale e locale, che comporta sacrifici per tutti, nonché inediti scenari di condivisione delle risorse frequenziali”.

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