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Sky-Mediaset, Genish: “Rischio cartello, indaghino le autorità “

“Si deve anche accertare se tutti i protagonisti abbiano accesso agli stessi contenuti con le stesse condizioni” dice l’Ad di Tim alla Stampa: “Non abbiamo molti dettagli”, serve aspettare “di vedere come funzionerà”. Tim valuterà “come avere il calcio per Tim Vision, continueremo a parlare con Mediapro, c’è mutuo interesse”

Pubblicato il 04 Apr 2018

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Il patto Mediaset-Sky non cambia “nulla”, ma le autorità “dovranno esaminare l’intesa attentamente per evitare che dia luogo a una concentrazione ancora maggiore rispetto all’esistente”. Lo ha detto l’Ad di Tim Amos Genish alla Stampa. “Si deve anche accertare – prosegue – se tutti i protagonisti abbiano accesso agli stessi contenuti con le stesse condizioni”. “Non abbiamo molti dettagli”, continua Genish, spiegando di aspettare “di vedere come funzionerà”. Tim valuterà “come avere il calcio per Tim Vision”, commenta l’a.d. e aggiunge che continueremo a parlare con Mediapro, c’è mutuo interesse”. Secondo l’agenzia di notizia AskaNews l’Antitrust avrebbe inviato oggi sia a Sky sia a Mediaset una richiesta di informazioni sull’intesa commerciale.

Rispetto invece all’ipotesi di fusione tra la rete Tim e quella di Open Fiber, “noi abbiamo 4,6 miliardi di euro di ricavi, loro risultano aver fatto 90 milioni nel 2017. Non sarebbe mai una fusione fra pari, sebbene abbia pieno rispetto per Of”, dichiara Genish. “Non siamo in teoria contrari a un ‘merger’, a patto però che condizioni e valuazioni siano tali da creare valore”, spiega ancora il numero uno di Tim.

“La convergenza dei contenuti, unita alla connettività- ha detto ancora riferendosi alla sua strategia per Vivendi-Tim (scorporo rete Tim e convergenza video) -, costituisce un modello di business sostenibile che può aumentare i ricavi e la soddisfazione dei clienti”.

“Il grosso della pay-tv – spiega Genish – gira intorno al pallone. Mediapro ha ora ancora più interesse a dialogare con Tim sui diritti del calcio, perché l’accordo di venerdì rende possibile un nuovo scenario, potenzialmente più concentrato. Ho sentito che sono stati sorpresi dal patto Sky-Mediaset, tanto è vero che hanno sospeso la pubblicazione della gara”. Alla domanda se quindi vogliano i gol su Tim Vision, Genish risponde: “Non abbiamo cambiato idea. Valutiamo come avere un po’ di calcio su Tim Vision, in funzione della capacità di coprire adeguatamente i costi e della nostra base-clienti. Continueremo a parlare con Mediapro. E l’interesse è mutuo” perché, spiega, “il mercato della pay-tv in Italia ha la minore penetrazione in Europa, 32% contro 60% e più. Penso sia colpa della concentrazione su uno-due player e del ritardo della fibra. Noi possiamo cavalcare il cambiamento”. sul suo ruolo, Genish fa sapere: “Sono stato scelto da Vivendi, ma intendo essere “super partes” nell’interesse dell’azienda”, “senza consenso in Cda me ne vado”.

“Se Vivendi è entrata in Telecom Italia, lo ha fatto con una visione di lungo termine in quanto partner industriale. Tutto il contrario di un hedge fund come Elliott dalla politica di breve termine” ha detto invece al quotidiano francese Les Echos. “Vivendi – aggiunge – ha voluto assumersi il rischio e il tempo di rilanciare l’operatore. Scegliendo una strategia di convergenza tra telecom e media. Osserviamo questo movimento un po’ ovunque, in particolare negli Usa, per esempio tra AT&T e Time Warner. Per le Tlc, è la strada da seguire, è quella che genererà valore”. Genish definisce un “imperativo” che Tim “controlli la sua rete. Ovunque dove gli operatori non hanno seguito questa strategia (ci sono esempi negli Usa, in Australia, o in Nuova Zelanda) ciò ha creato rischi inutili per una resa molto debole o nulla”. “Elliott si sbaglia – avverte Genish – Vedono nel ‘deconsolidamento’ – questo il termine che usano – della rete un’opportunità per valorizzare meglio questa parte di Telecom Italia. Ma questo colpirà le nostre stesse offerte. Inoltre, come sostenere il debito del gruppo, che resterà elevato nonostante la vendita della rete, senza i redditi di quest’ultima?”. In merito all’intesa tra Mediaset e Sky “è troppo presto per pronunciarsi su questo accordo” ma “non è nell’interesse degli italiani che ci sia meno concorrenza nel mercato della pay tv. Se necessario, chiederemo dei rimedi”. “Tanto più – aggiunge Genish – che con il suo peso nella fibra, Telecom Italia è nella migliore posizione per offrire i miglior servizio ai telespettatori. Continueremo a fare tutto per proporre ai nostri clienti contenuti di qualità”.

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