MERCATI

Smartphone, produzione a -16,5%. Ma per i brand cinesi occasione di “scalata”

Le stime della società di analisi TrendForce: Samsung e Apple resteranno prima e terza in classifica, ma perderanno share a vantaggio di Huawei, Oppo, Xiaomi e Vivo grazie alla ripresa del mercato asiatico nel post emergenza Coronavirus

Pubblicato il 30 Apr 2020

Patrizia Licata

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La crisi innescata dal coronavirus colpirà duramente la produzione globale di smartphone: gli analisti di TrendForce prevedono nel secondo trimestre 287 milioni di unità distribuite, pari a un calo del 16,5% rispetto al secondo trimestre 2019. Nonostante la graduale ripresa dell’attività di fabbricazione e distribuzione dopo settimane di chiusura, TrendForce pensa che la pandemia porterà a una forte contrazione della domanda.

Samsung e Apple manterranno le attuali posizioni sul mercato, restando prima e terza in classifica, rispettivamente, ma perderanno share a tutto vantaggio dei rivali cinesi, secondo la società di ricerca.

Calo annuale dell’11,3%

Le stime negative per il secondo trimestre seguono il calo del 10% nella produzione mondiale di smartphone durante il primo trimestre, che include marzo, il mese in cui è esplosa l’epidemia di Covid-19 prima in Cina e poi in Europa e negli Stati Uniti.

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TrendForce ha tagliato la sua previsione annuale per l’output di smartphone a 1,24 miliardi di unità rispetto alla precedente stima di 1,35 miliardi. Si tratterebbe di una flessione dell’11,3% in confronto al 2019.

“La pandemia sta facendo sentire ora i suoi effetti sul lato della domanda di smartphone”, come riflesso della crisi economica globale, afferma TrendForce.

Apple ha già reagito tagliando i prezzi del suo iPhone 11 in Cina, l’unico dei suoi mercati principali dove i negozi fisici hanno già riaperto. La Mela ha anche lanciato un iPhone low-cost (399 dollari ma 499 sul mercato italiano) che mira ad attrarre nuove fasce di pubblico.

TrendForce stima che la produzione di iPhone sia scesa di quasi il 9% a circa 38 milioni di pezzi nel primo trimestre e si aspetta un ulteriore calo di 2 milioni di unità nel secondo. Il market share di Apple diminuirà così al 12,6% nel secondo trimestre contro il 13,5% del primo.

Samsung incalzata dai brand cinesi

La quota di mercato di Samsung dovrebbe ridursi invece di 3 punti percentuali e scendere al 20,3%. I marchi cinesi continuano a mettere Samsung sotto pressione sui mercati dell’India e del Sud-est asiatico”, commenta TrendForce.

Il colosso coreano ha già indicato che si aspetta nel secondo trimestre una flessione generalizzata degli utili. In particolare, Samsung prevede che le vendite e i profitti di smartphone e televisori “diminuiranno in modo significativo perché il Covid-19 influisce negativamente sulla domanda e causa chiusure di stabilimenti produttivi e negozi in tutto il mondo”.

La casa di Seul sta anche valutando un rinvio o una riduzione dei suoi investimenti nella tecnologia 5G, ma ha anche detto che andrà avanti col lancio di nuovi modelli dei suoi smartphone pieghevoli e del Galaxy Note nella seconda parte dell’anno, nonostante il perdurare delle incertezze.

La cinese Huawei, secondo TrendForce, produrrà circa 48 milioni di smartphone nel secondo trimestre per soddisfare la domanda in ripresa sul mercato domestico. Si tratta di un incremento di 2 milioni di unità rispetto al primo trimestre.

Gli altri marchi cinesi – Xiaomi, Oppo e Vivoguadagneranno tutti quote di mercato nei tre mesi che termineranno a fine giugno.

I trend: volano gli smartphone 5G

Secondo Strategy Analytics a febbraio le vendite di smartphone sono crollate del 38% rispetto allo stesso periodo 2019 per effetto del coronavirus. Si tratta della contrazione mensile più rilevante mai registrata per questo mercato: dai 99,2 milioni del mese di febbraio 2019 si è passati ai 61,8 milioni di febbraio 2020. Ma il mese di febbraio ha fortemente risentito del lockdown in Cina. Le indicazioni di TrendForce sembrano puntare invece sulla ripresa cinese, e quindi dei suoi brand dei telefoni mobile, che vendono principalmente sul mercato interno, mentre proseguirà il calo nel resto del mondo.

Diverso il quadro per i nuovi smartphone 5G. Per Strategy Analytics nel primo trimestre del 2020 ne sono stati distribuiti 24,1 milioni di unità. In soli tre mesi le vendite hanno superato i risultati dell’intero 2019, pari a 18,7 milioni di pezzi. Il boom si deve soprattutto alla forte domanda cinese, ma anche i consumatori coreani, statunitensi ed europei sono sempre più interessati all’acquisto di smartphone 5G. Samsung e Huawei occupano, rispettivamente, il primo e il secondo posto per market share, ma Huawei vende quasi esclusivamente sul mercato domestico.

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