L'OPERAZIONE

Tim incassa il “sì” all’offerta per Oi, la parola all’assemblea dei creditori

Ammonta a oltre 2,6 miliardi di euro la cifra proposta dalla società italiana insieme a Vivo e Claro per le attività mobili dell’azienda brasiliana. Agli offerenti la qualifica di “stalking horse”

Pubblicato il 08 Set 2020

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Tim manda a segno l’offerta da quasi 2,7 miliardi di euro per le attività mobili di Oi Group presentata insieme a Telefonica Brasil (Vivo) e Claro. La società brasiliana di Tlc ha dato agli offerenti la qualifica di “stalking horse” che riconoscerà ai tre offerenti il diritto di rilancio in caso di offerte più elevate eventualmente presentate da terzi nel corso del processo competitivo (“right to top”). L’offerta di Tim, insieme a Telefonica e Vivo per Oi va al voto dell’assemblea dei creditori.

“Facendo seguito alle comunicazioni in data 18 e 28 luglio 2020 e al Material Fact pubblicato oggi dalla controllata brasiliana Tim – informa una nota della società italiana – alla luce di apposita offerta aggiornata per le attività mobili del Gruppo Oi presentata da Tim insieme a Telefonica Brasil e Claro, sarà proposta la loro partecipazione congiunta al relativo processo di vendita con la qualifica di “stalking horse”.

Si conferma così l’interesse del Gruppo Tim, fa sapere la società italiana, “per l’acquisizione degli asset mobili del Gruppo Oi e il suo impegno allo sviluppo del sistema di telecomunicazioni in Brasile”.

Cosa si vota oggi

Nel processo competitivo, se l’assemblea voterà a favore, avranno il diritto di fare un’offerta superiore all’importo più alto che può essere offerto durante la gara (“Right to Top” e “Highest Bid” si legge in una nota di Oi), “a condizione che la nuova offerta degli offerenti sia almeno dell’1% superiore all’importo equivalente alla somma dell’importo offerto da pagare in contanti e  il valore attuale netto, dell’offerta”.

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Le tappe del negoziato

Nel mese scorso i media brasiliani avevano riportato il ritiro del competitor Highline dalla gara dopo il rilancio della cordata guidata da Tim secondo cui l’eventuale acquisizione “porterà benefici agli azionisti e ai clienti grazie all’ulteriore crescita prevista, alle sinergie attese e al miglioramento della qualità del servizio” per tutto il Paese sudamericano.

Lo scorso marzo Tim (che opera attraverso Tim Brasil) e Telefonica avevano presentato a Bank of America Merrill Lynch, il consulente finanziario di Oi, il loro interesse ad avviare le negoziazioni per l’acquisizione congiunta del gruppo, in tutto o in parte.

Poi si è aggiunta Claro e in caso di completamento dell’operazione ciascuno riceverà una parte delle attività mobili di Oi che, nel giugno 2016, aveva presentato domanda di protezione fallimentare per 19 miliardi di dollari, la più grande mai avvenuta in Brasile, ma che resta il quarto operatore del mercato telefonico del Paese. Nel primo trimestre queste attività hanno registrato ricavi netti in calo del 7% e anche il margine operativo lordo è in frenata.

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