L'OPERAZIONE

Tim, per Sparkle spunta l’ipotesi Cdp

Secondo indiscrezioni l’alternativa della vendita sul mercato potrebbe essere la discesa in campo di Cassa Depositi e Prestiti. Che avrebbe già il benestare del governo

Pubblicato il 12 Set 2018

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Per Sparkle spunta l’ipotesi Cdp. Il Corriere della Sera cita la Cassa Depositi e Prestiti come possibile acquirente in grado di ottenere anche il benestare del governo, che si è da subito opposto alla cessione annunciata da Tim.

L’operazione ha incontrato non solo l’opposizione del vice premier Luigi Di Maio  ma anche di Arnaud de Puyfontaine, ceo dell’azionista Vivendi e consigliere di Tim. Opposizione quest’ultima che ha provocato una spaccatura in senso al cda della compagnia.

L’ingresso nella partita della Cassa non è nuovo. Già due anni fa erano state avviate trattative, poi saltate per divergenze sulle valutazioni, per uno scambio tra Metroweb e Sparkle. Tuttavia non sembra che vi sia ancora un dossier specifico sul tavolo dei nuovi vertici dell’ente romano.

Secondo il Corsera, un’operazione con Cdp porterebbe la rete internazionale di Tim – valutata intorno ai 900 milioni – sotto l’ombrello pubblico e potrebbe essere funzionale alla creazione di un’unica società delle reti, mettendo dentro anche l’infrastruttura di Open Fiber.

Intanto il ceo di Tim, Amos Genish, si è messo a lavoro sul management: Pietro Scott Jovane, chief commercial officer, lascia il gruppo. L’addio arriva dopo quello di qualche settimana fa di Stefano De Angelis, ceo di Tim Brasil, e a cascata di Pietro Labriola che ha lasciato la poltrona di Coo delle controllata carioca.

Secondo gli analisti, Genish avrebbe messo alcuni top manager nelle condizioni di andarsene senza, però, attrarre nuovi talenti.

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