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Tim: S&P taglia l’outlook, fari su progetto AccessCo: “Controllo rete determinante”

“Se si riduce rischio associato alla competizione nel mercato all’ingrosso della banda larga fissa domestica miglioreranno nostre previsioni”. L’agenzia intanto rivede il rating e lo classifica come “negativo” a causa delle stime sui ricavi domestici e in Brasile. Ma è sul consolidamento che sono puntati i riflettori: New Street Research alza il target price a 0,54 euro

Pubblicato il 07 Ott 2020

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La scure di S&P si abbatte su Tim: l’agenzia ha abbassato il rating classificandolo come “negativo”. Sono le previsioni sui conti dell’azienda ad aver impattato sulla valutazione dell’outlook: i ricavi sono stimati in calo dell’11% a causa delle difficoltà sia sul mercato domestico sia dell’effetto cambio negativo relativo alle attività in Brasile.

S&P prevede che la leva finanziaria adjusted raggiungerà il picco nel 2020, a quasi 4,2 X, un trend “rafforzato dall’indebolimento dell’Ebitda domestico” con “una forte concorrenza nei mercati italiani di telefonia mobile e fissa”. Secondo l’agenzia “la riduzione degli investimenti in conto capitale mitigherà in parte l’effetto sul flusso di cassa”. E la situazione migliorerà dal 2021 per effetto della “stabilizzazione della concorrenza nel mercato mobile italiano” e del “miglioramento delle tendenze della telefonia fissa e la riduzione delle spese di cassa” che “contribuiranno a portare il deleveraging guidato dal flusso di cassa a 4x”. Ma l’agenzia ha già anticipato di non escludere l’eventualità di un abbassamento dei rating in caso di peggioramento della leva finanziaria.

L’agenzia ha anche espresso il proprio parere sulle operazioni FiberCop e AccessCo: “L’operazione FiberCop potrebbe aumentare gli investimenti in fibra di Tim e rafforzare la sua posizione competitiva, ma a nostro avviso, la conseguente riduzione della proprietà della rete secondaria potrebbe indebolire modestamente il profilo di business di Tim”. “L’outlook – sottolinea ancora l’agenzia – potrebbe essere influenzato dal risultato di due significative operazioni relative alle attività di AccessCo e Tim in Brasile. Entrambe le transazioni hanno acquisito slancio nel terzo trimestre e un accordo nei prossimi sei mesi potrebbe influenzare materialmente le nostre previsioni”. In particolare su AccessCo “se, contrariamente alle nostre aspettative, Tim perde il controllo della rete fissa, è probabile che abbia un effetto negativo sulla nostra visione della sua attività”. Se invece l’operazione “riduce con successo il rischio associato alla competizione nel mercato all’ingrosso della banda larga fissa domestica, potrebbe migliorare in modo significativo le nostre previsioni operative per Tim“.

Gli analisti di New Street Research hanno alzato il target price di Tim da 0,5 a 0,54 euro. “La creazione di accordi sarà probabilmente il più grande catalizzatore a breve termine”. E si prevedono “più acquisizioni di minoranza/accordi di infrastrutture o un consolidamento sul mercato”. I riflettori, oltre che su Tim sono puntati su BT e Vodafone.

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