STRATEGIE

Airbnb cambia pelle: da marketplace a proprietaria di alberghi

L’azienda californiana lancia il progetto Samara: immobili costruiti ad hoc secondo una filosofia “social”. Primo esperimento in Giappone, ma l’iniziativa potrebbe replicarsi in tutto il mondo. E anche Uber punta a mettere un piede nell’automotive. Strategia difensiva ai paletti normativi? O attacco frontale al business “analogico”?

Pubblicato il 05 Ago 2016

R.C.

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In sordina, senza particolari clamori o enfasi, Airbnb sta preparandosi a cambiare pelle. Forse modello di business. Da “over the top” del turismo dotato di potente carica disrupting a tradizionale proprietario di alberghi. L’inversione a U dell’azienda viene rivelata dal “progetto Samara”. Si tratta di un’iniziativa con cui Airbnb prevede di costruire unità abitative in piccoli centri urbani in declino di ogni latitudine. Il banco di prova sarà un “villaggio” in una cittadina nipponica, Yoshino, situata nel centro del Giappone. Invece di affittare case, dunque, la società californiana inizierà a costruirle.

Un segnale da tenere d’occhio se oltretutto anche altri campioni della digital disruption stanno esplorando strade alternative al loro business model. Anche Uber ha deciso di stringere un’alleanza con Ford sulle auto senza guidatore. La coalizione, di cui fanno parte anche Volvo cars e Lyft, punta a lavorare con le autorità americane per mettere a punto regole che favoriscano la messa in strada della auto senza guidatore.

E’ un fatto del resto che i campioni della disintermediazione stiano affrontando le contromisure messe in atto dai player tradizionali dei vari settori in cui operano, nonché – spesso – da nuove regole che ne limitano il campo. Dalle rivolte anti-Uber dei tassisti in Francia ma non solo, accompagnate da nuove norme amministrative alle misure fiscali anti-Airbnb messe in campo dalla Germania che stanno dando il la a vari Paesi europei fra cui l’Italia, le startup della digital disruption devono ora regolare il tiro.

Non parla però certo di “strategia difensiva” Airbnb quando illustra il progetto Samara, né tanto meno di avventura immobiliare.

Non viene mai utilizzata la parola “hotel” o “ostello” per la nuova proprietà che viene invece descritta come un nuovo tipo di “centro sociale” con gestione affidata a gente del posto e turisti che pagano per affittare camere. La filosofia dell’operazione si basa sullo stesso schema fin qui adottato: il rifiuto degli alberghi tradizionali a favore di autentici appartamenti e affitti locali. “Non andate lì”, dice l’azienda . “Vivete lì”. La struttura del Yoshino Cedar House segue questo impianto: tutto legno, con il nome degli artigiani stampato sopra. E anche uno sceneggiatore “in grado di facilitare lo storyboard delle nuove esperienze che si stanno cercando di creare”.

“La Yoshino Cedar House si propone di dimostrare che la casa è più di uno spazio fisico,” dichiara Airbnb. “Gli esseri umani cercano comunità”.

Dopo questo progetto, Airbnb cercherà di scalare altre piccole città in declino in tutto il mondo L’idea è che l’azienda potrebbe diventare una potenza non solo nella condivisione di case, ma nella “pianificazione urbana”. Un modo elegante, scrive Business Insider, per dire “catena di hotel”.

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