IL CDA

Mediaset, frenata pay-tv e rosso in aumento: “Colpa di Vivendi”

Il cda approva i conti dei primi 9 mesi dell’anno: ricavi netti in aumento a 2,56 miliardi e ebitda cresciuto a quota 892 milioni. Risultato netto negativo per 116 milioni, su cui pesano 50 milioni di oneri una tantum per la guerra con la media company che “condiziona pesantemente” anche il 3° trimestre di Premium

Pubblicato il 08 Nov 2016

Andrea Frollà

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La guerra con Vivendi frena la corsa dei ricavi di Mediaset Premium. È questo il messaggio chiaro e diretto che emerge dalla relazione diffusa da Mediaset al termine del cda riunitosi oggi. “Alla fine del primo semestre si evidenziava un andamento economico in linea con il budget di periodo, mentre il terzo trimestre è stato pesantemente condizionato dal mancato rispetto del contratto vincolante firmato con Vivendi”, si legge nella nota che spiega come, da una parte, “abbia pesato il sostanziale stallo decisionale intervenuto durante il periodo di ‘interim management’ – previsto contrattualmente nell’ambito degli accordi vincolanti stipulati l’8 aprile tra Mediaset e Vivendi – a causa dell’inerzia di Vivendi che da metà giugno si è resa inadempiente ai propri obblighi contrattuali di autorizzazione e condivisione delle principali scelte operative con il management della società”. Dall’altra, aggiunge ancora la società di Cologno Monzese, “hanno inciso le decisioni editoriali assunte da Mediaset Premium in conseguenza del puntuale adempimento da parte di Mediaset delle disposizioni contrattuali in tema di ‘interim management’.

Decisioni editoriali indicate da Vivendi che hanno determinato l’acquisizione di contenuti lineari non previsti a budget con impatti sui costi a partire dal terzo trimestre. Costi che secondo Mediaset “non hanno trovato il naturale bilanciamento con l’andamento dei ricavi a causa della sopravvenuta inadempienza di Vivendi (a partire dalla metà di giugno) agli obblighi contrattuali in tema di “interim management”.

Gli effetti di questa doppia dinamica, prosegue Mediaset, “nonostante i ricavi caratteristici delle attività Pay di Mediaset siano aumentati del 12,6% nei primi nove mesi 2016 rispetto al pari periodo 2015 hanno depotenziato l’intera stagione di pay tv in corso e sono visibili proprio sull’andamento dei ricavi Premium”, che sono cresciuti del 16% nei primi sei mesi dell’anno e poi rallentati nel terzo trimestre raggiungendo un aumento del 5% circa.

Il Gruppo esprime comunque fiducia per i prossimi mesi con la fine dello stallo decisionale, conciso con l’inizio della guerra legale e la ripresa delle piene redini di Premium da parte di Mediaset, che “dovrebbe consentire (anche attraverso nuove campagne e iniziative di comunicazione in concomitanza con la fase cruciale dei gironi di Champions League e con il periodo natalizio) di supportare nella parte finale dell’esercizio il consolidamento del trend di crescita della base clienti e dei ricavi intrapreso con l’acquisto in esclusiva della Uefa Champions League”.

Dopo aver trattato la grana Vivendi (mercoledì 23 novembre il primo atto in Tribunale), riconfermando la “massima attenzione all’evoluzione del procedimento giudiziario in corso nella costante e tempestiva valutazione di tutte le opportune iniziative per la tutela degli interessi della società e dei suoi azionisti”, il consiglio di amministrazione ha approvato il resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 30 settembre 2016.

Mediaset fa segnare ricavi netti in aumento di 149,5 milioni di euro a quota 2,56 miliardi e un miglioramento dell’ebitda (892,9 milioni di euro, 21,5 milioni in più rispetto allo stesso periodo 2015). Buona sia la performance in Italia sia quella in Spagna, con la conferma della leadership sul target commerciale in entrambi i Paesi. Positiva la raccolta pubblicitaria: in Spagna i ricavi pubblicitari lordi si sono attestati a 693,0 milioni rispetto ai 659,2 milioni dell’esercizio precedente, mentre in Italia “malgrado campionati Europei di Calcio e Olimpiadi trasmessi dai competitor nei mesi di luglio e agosto”, sottolinea Mediaset, i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 1,39 miliardi contro gli 1,36 miliardi dei primi nove mesi 2015 (+2,6%).

Nel secondo e terzo trimestre 2016, aggiunge Mediaset tornando sul tema Vivendi, “sono stati sostenuti oneri straordinari una tantum, derivanti dagli impegni assunti in seguito alla firma del contratto vincolante con Vivendi, pari a 50 milioni di euro” che hanno inciso sul risultato netto negativo per 116,6 milioni, peggiore del -36,1 milioni conseguiti a fine settembre 2015.

Questo onere una tantum per Vivendi e altre operazioni, tra cui l’incremento della quota di controllo in Mediaset España, il completamento dell’acquisizione del Gruppo e l’attività M&A del Gruppo EI Towers, hanno portato inoltre ad un peggioramento dell’indebitamento finanziario netto, passato da 859,4 milioni a 1,12 miliardi.

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