Giglio, parte l’era dell’e-commerce 4.0: “Compreremo inquadrando la tv con lo smartphone”

Il gruppo italiano si presenta alla comunità finanziaria per l’upgrade sul segmento Star di Borsa Italiana con una soluzione innovativa per il commercio online. Accordi già chiusi con Amazon e altri colossi del settore. L’Ad: “Così in pochi secondi ordineremo gli abiti indossati nelle serie di Netflix o da una modella su Facebook”

Pubblicato il 29 Nov 2016

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Comprare un capo di abbigliamento inquadrandolo semplicemente con il proprio smartphone. Non importa se lo si vede in tv, sui social network o durante una sfilata: a tutto penserà il vostro smartphone. È questa la rivoluzionaria soluzione tecnologica Made in Italy svelata oggi da Giglio Group, nata come media company e società di Tlc e pronta ora a diventare una società leader del commercio online. Anche grazie all’upgrade sul segmento Star di Borsa Italiana presentato oggi alla comunità finanziaria.

Dopo oltre un anno passato sul mercato Aim (titolo su del 57% da agosto 2015 a oggi), la crescita sostenuta dei ricavi (23,5 milioni nei primi 9 mesi del 2016, +136% in 12 mesi) e il potenziale della soluzione e-commerce 4.0, come è stata chiamata la novità svelata oggi che si basa su accordi con Amazon e altri colossi del settore, hanno spinto il Gruppo al salto fra i grandi.

“La partecipazione al programma Elite e il percorso su Aim sono state sicuramente delle tappe fondamentali per la crescita aziendale – racconta a CorCom Alessandro Giglio, fondatore e Ad della compagnia – L’upgrade sullo Star avviene ora perché, nonostante l’Aim sia una palestra e una vetrina importante, siamo pronti per affrontare scenari più sfidanti”. Il quadro disegnato da Giglio descrive una convergenza sempre più forte delle piattaforme digitali, da Facebook ai canali telesivi, verso il mondo del commercio online. “Nel tempo sono migliorati pagamenti, big data e processi interni, ma l’essenza della customer experience è rimasta la stessa – aggiunge Giglio – Per questo abbiamo deciso di rivoluzionare l’intero processo”.

Partiamo dalla transizione sul segmento Star: perché ora, cosa vi aspettate e qual è stata la vostra esperienza sul mercato Aim?

La partecipazione al programma Elite e il percorso su Aim sono state sicuramente delle tappe fondamentali per la crescita aziendale. Ci hanno permesso di dotarci di strumenti manageriali, guadagnare efficienza e migliorare le attività di controllo e gestione operativa, incidendo qualitativamente in positivo sulla nostra professionalità e sulla cultura in azienda. L’iniezione di capitale garantita dalla quotazione sul mercato Aim è stata fondamentale per l’avvio del progetto e-commerce 4.0 che presentiamo oggi. L’upgrade sullo Star avviene ora perché, nonostante l’Aim sia una palestra e una vetrina importante, siamo pronti per affrontare scenari più sfidanti. Entro la fine del prossimo anno entreremo in mercato che è sì più complesso, ma garantisce molta più visibilità. Soprattutto ad aziende come la nostra, che è per il 90% all’estero e quindi ha bisogno di farsi percepire nel migliore dei modi.

La vostra arma sarà il progetto e-commerce 4.0. Perché questo nome e, soprattutto, quali sono gli aspetti rivoluzionari di questa soluzione?

Abbiamo scelto un nome che ridefinisse una nuova modalità di fruizione dell’e-commerce, che segnasse una discontinuità con l’e-commerce tradizionale e che fosse in sintonia con l’industria 4.0 di cui si sta discutendo molto. La grande discontinuità è nella soluzione, che fa confluire nell’e-commerce tutte le potenzialità del digitale tramite le diverse piattaforme e che offre agli utenti una nuova e più semplice esperienza. Siamo nati come una media company con un forte focus sul Made in Italy ed essendo arrivati a coprire oltre 40 Paesi nel mondo, raggiungendo oggi più di 100 milioni di spettatori, ci siamo chiesti: perché oltre a mettere in mostra il meglio dell’Italia non diamo allo stesso tempo agli spettatori la possibilità di acquistarlo? Il nostro e-commerce 4.0 incrocia media, social, canali fisici e nuove piattaforme.

Come funziona concretamente?

Se lei sta guardando la pubblicità di un vestito su una rivista, le basta inquadrare il capo d’abbigliamento con la fotocamera dello smartphone per atterrare sulla pagina di vendita, dove può completare l’acquisto. Stesso procedimento vale se sto guardando un video su Facebook, un film su Netflix, una foto su Instagram o uno show di moda nel mio salotto di casa. Ciò significa offrire processi più semplici e sfruttare il potere seduttivo delle immagini. Siamo partiti in Vietnam, negli Stati uniti e in Cina e già abbiamo avuto una risposta fortissima. Abbiamo stretto accordi con oltre 35 marketplace al mondo, da Amazon a Zalando, passando per Yoox, Vente-Privée e altri.

Voi vantate una presenza globale e in Paesi molto diversi fra loro per cultura e composizione del mercato. Credete ci siano aree più fertili per i vostri piani di crescita nel comparto e-commerce?

Cina, Vietnam, Indonesia, Malesia e Stati Uniti sicuramente lo sono. Parliamo di Paesi dove il nostro Gruppo incrocia 3 diversi elementi: presenza capillare, predisposizione all’e-commerce e interesse per il Made in Italy. Una volta penetrati questi mercati ci concentreremo su Medio-Oriente ed Europa, dove siamo presenti ma c’è più complessità.

Lo scenario che avvicina l’e-commerce ad un insieme sempre maggiore di piattaforme è il grande trend dei prossimi anni?

È l’unico modello propositivo possibile. Nel tempo sono migliorati pagamenti, big data e processi interni, ma l’essenza della customer experience è rimasta la stessa. In quasi 10 anni gli smartphone hanno rivoluzionato la nostra vita, diventando il centro di gravità di qualsiasi cosa facciamo. Questo è un aspetto che l’e-commerce ancora non ha capito e per questo abbiamo deciso di rivoluzionare l’intero processo. In pochi istanti permettiamo di fare quello che oggi richiede un tempo non più compatibile con l’estrema rapidità che oggi connota altre attività.

L’e-commerce copre oggi il 50% dei vostri ricavi. Avete in cantiere novità anche per gli altri vostri business?

Naturalmente gli altri segmenti convergeranno sempre più verso l’e-commerce. Continueremo comunque a fornire servizi per aumentare redditività e sfruttare le nostre strutture. Il nostro focus industriale sarà sicuramente su questa nuova rivoluzione dell’e-commerce.

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