L'ASSEMBLEA

Telecom, ecco il nuovo Cda. Vivendi la spunta per un soffio

La lista della media company incassa dall’assemblea il 49,3% delle preferenze contro il 49% di Assogestioni e piazza 10 dei 15 consiglieri. Approvati il bilancio 2016, un dividendo di 2,75 centesimi per le azioni risparmio e la politica di remunerazione 2017. Domani la prima riunione del board: attesa per la scelta del presidente

Pubblicato il 04 Mag 2017

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Vittoria di stretta misura per Vivendi sul rinnovo del cda Telecom. All’assemblea degli azionisti della telco, riunitisi oggi a Rozzano vicino Milano con la partecipazione del 58,75% del capitale ordinario, la lista della media company ha ottenuto il 49,3% delle preferenze, contro il 49% raccolto dalla lista “di minoranza” di Assogestioni. Contrari lo 0,3%, astenuti l’1,2%.

Nel nuovo board, che resterà in carica fino fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019, siederanno 15 amministratori, di cui 10 provenienti dalla lista Vivendi e 5 provenienti da quella di Assogestioni. L’assemblea ha stabilito in 2 milioni e 200mila euro il compenso totale che spetterà ogni anno ai componenti del consiglio di amministrazione.

Della lista di Vivendi sono stati nominati l’attuale vicepresidente e ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, l’Ad Flavio Cattaneo, il presidente Giuseppe Recchi, Hervé Philippe, Frédéric Crepin e 5 consiglieri indipendenti (Félicité Herzog, Franco Bernabè, Marella Moretti, Camilla Antonini e Anna Jones). Della lista depositata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori internazionali sono stati eletti i restanti 5 amministratori tutti indipendenti: Lucia Calvosa, Francesca Cornelli, Dario Frigerio, Danilo Vivarelli e Ferruccio Borsani. Il nuovo consiglio si riunirà domani mattina per designare il nuovo amministratore delegato (scontata la riconferma di Flavio Cattaneo), per la distribuzione delle deleghe al suo interno e, soprattutto, per scegliere il nuovo presidente.

L’assemblea ha inoltre approvato il bilancio 2016, la distribuzione del dividendo privilegiato di 2,75 centesimi per le azioni risparmio e la politica di remunerazione proposta dal cda uscente per l’anno in corso. È stata approvata anche, si legge in una nota di Telecom, “la proposta di Vivendi di autorizzare gli amministratori ad agire in deroga al divieto di concorrenza previsto dall’art. 2390 c.c., ove applicabile”.

“In pochi mesi abbiamo tolto il segno meno alle nostre principali metriche. Ora c’è una grande possibilità di rilancio per tutto il gruppo”, ha spiegato oggi l’Ad Flavio Cattaneo, evidenziando il miglioramento della performance economica della compagnia. “Torneremo alla crescita strutturale anche conquistando quote di mercato, anche attraverso nuovi servizi”, ha aggiunto Cattaneo.

I valori di Borsa di Telecom Italia, secondo Cattaneo, non riflettono il valore creato dal management nell’ultimo periodo. L’amministratore delegato si è comunque detto fiducioso dal momento che le principali banche d’affari hanno rivisto al rialzo i target di prezzo: “Qualcuno potrebbe obiettare che la Borsa non riflette i risultati economici della società – ha dichiarato il manager davanti ai soci -. Io non posso non far presente i fattori esogeni che hanno impattato come l’ingresso di Iliad e di Enel Open Fiber sul mercato”. Cattaneo ha puntato l’indice anche sull’effetto esercitato dal convertible che ha definito “molto pesante”. In più sui corsi di Borsa “hanno pesato gli effetti internazionali e nazionali, come la preoccupazione dei mercati rispetto a alla tenuta del Paese dal punto di vista finanziario”. Cattaneo ha quindi ribadito: “Crediamo che la nostra attività riuscirà a creare valore anche per le azioni, tant’è che i target di prezzo delle principali banche d’affari danno prospettive migliori”.

Il manager ha assicurato che l’azienda si farà trovare pronta per la sfida con Iliad. “Quando Iliad è andata all’estero non ha avuto grande successo”, ha rilevato Cattaneo, affermando però che “non prendiamo sotto gamba nessuno, rispettiamo gli altri e rispettiamo noi stessi”.

L’Ad di Telecom ha quindi ricordato che anche Inwit “oggi sta a prezzi superiori a quanto offerto da Cellnex e noi crediamo di dare ulteriore valore. In più – ha proseguito – anche il valore del Brasile è salito del 35% in un anno”.

Cattaneo ha poi toccato il delicato tema dell’occupazione. “Abbiamo tutelato il lavoro, salvaguardando il perimetro occupazionale – ha sottolineato – Sotto il profilo economico ricordo il riconoscimento di un premio “una tantum” relativo alla performance 2016 e l’introduzione di politiche premiali fortemente meritocratiche. Per esempio dal primo aprile è in vigore un sistema di incentivazione mensile per i tecnici on-field che apprezza il contributo individuale, premiando il miglioramento del livello di produttività e le performance superiori alla media”.

Infine l’Ad ha ricordato che l’azienda di Tlc sta portando avanti una strategia per creare una rete eccellente e per accelerare sui servizi di nuova generazione e sulla rete ultrabroadband. “A fine 2019 la copertura arriverà al 99%, grazie anche a tecnologie wireless”, ha dichiarato, aggiungendo che l’azienda rafforzerà “la leadership nell’innovazione tecnologica con la sperimentazione 5G e la partecipazione ad importanti programmi per la creazione dell’ecosistema (Programma e ‘5G for Italy’)”.

All’assemblea è intervenuto naturalmente anche Giuseppe Recchi, presidente di Telecom, che ha posto l’accento sulla necessità “una governance, forte, chiara ma anche equilibrata è un ingrediente imprescindibile per poter garantire che le decisioni siano prese solo ed esclusivamente nell’interesse del gruppo”.

“Oggi siamo un gruppo in crescita, che sa intervenire nelle sacche di inefficienze rimaste nascoste per decenni. Rimuovere inefficienze non significa però togliere risorse, significa impiegarle meglio e concentrarle dove è più importante”, ha aggiunto Recchi, ricordando che grazie al recupero di efficienze operative Telecom ha potuto rilanciare ancor più sugli investimenti e sulla parte commreciale. “Telecom è la prima società in Italia per investimenti di capitali propri”.

Orientato alla crescita anche l’intervento dell’Ad di Vivendi nonché vice-presidente di Telecom, Arnaud de Puyfontaine. “Oggi il gruppo è più forte che mai, ma il meglio deve ancora venire”, ribadendo il sostegno ai manager del gruppo e l’intenzione di essere un azionista stabile.

“Vivendi scommette sulla cultura europea e latina per proporre un’alternativa ai player anglosassoni – ha spiegato de Puyfontaine – L’insieme formato da Telecom e Vivendi disporrà così di una massa critica per cogliere le opportunità ma anche per affrontare serenamente le sfide legate agli importanti cambiamento delle telecom e l’arrivo di un nuovo player”.

L’azionariato disgregato ha esposto Telecom alle mire speculative di azionisti opportunisti – ha proseguito il manager francese- con Vivendi invece si dota di un’azionista di riferimento e di un progetto di lungo termine destinato a riportarla in posizione di leadership. Focus anche sui dividendi. “Migliorare i servizi e il rapporto con il cliente insieme ad un miglior rapporto qualità-prezzo, permetterà al vostro gruppo di incrementare la sua quota di mercato, migliorare i suoi risultati, ridurre il suo debito e ricompensare la fedeltà di tutti voi azionisti di Telecom Italia con il pagamento di un dividendo”, ha evidenziato il manager francese.

All’assemblea erano presenti anche i rappresentanti dei lavoratori Tim, “disamorati”, secondo Guido Biagini, segretario generale Slc Cgil e dipendente Telecom. “Tenuto conto dei risultati positivi, quanto hanno contribuito i sacrifici dei lavoratori, dalla disdetta dell’integrativo alla solidarietà? – ha chiesto – La forza lavoro è determinante per le imprese ma Tim ha creato una complicata gestione delle persone con decisioni unilaterali e senza un supporto sindacale vero, gli obiettivi che Tim si propone li raggiungerà solo se tutti remano nella stessa direzione e invece c’è una disaffezione che testimonia che c’è qualcosa che non va”. In particolare la Slc Cgil (con Cub e Cobas che hanno aderito allo sciopero e che dovrebbero prendere anch’essi la parola in assemblea) contesta gli emolumenti al Cda e lo Special Award per l’amministratore delegato “sono sproporzionati”.

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