L'ATTACCO

Wannacry diventa un caso geopolitico. La Russia chiama in causa gli Usa

Il presidente russo Putin: “Virus nato dai servizi di intelligence americani. Situazione può ritorcersi contro chi l’ha creato”. Intanto in Uk Theresa May riunisce il governo per un summit d’emergenza, e incassa le critiche del Times: “Il rischio di un attacco era noto da un anno”

Pubblicato il 15 Mag 2017

A.S.

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“Il management della Microsoft ha detto chiaramente che il virus è nato dai servizi d’intelligence degli Usa”. Lanciare minacce del genere significa “sollevare un coperchio che poi può ritorcersi contro chi l’ha creato”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin sull’attacco hacker Wannacry, che da venerdì si è propagato in 150 Paesi infettando più di 200mila Pc, durante una conferenza stampa a seguito del vertice sulla via della Seta in Cina.

La Russia, ha proseguito Putin, non ha subito “danni sostanziali” dall’attacco informatico mondiale: “Per noi nessun danno significativo, né per le nostre istituzioni, né per banche o per il sistema di assistenza sanitaria, né altro – ha aggiunto Putin – Ma in generale è preoccupante, non è bene, e genera preoccupazione. Per quanto riguarda la fonte di queste minacce, a mio parere, Microsoft lo ha detto chiaro: la fonte primaria di questo virus sono le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, la Russia non ha assolutamente nulla a che fare”, ha detto il presidente. I servizi segreti dovrebbero “essere consapevoli dei rischi” insiti nella creazione di software che possono essere usati “per fini malvagi”.,

Intanto nel regno unito prosegue lo stato di allerta per le conseguenze di Wannacry: il governo ha annunciato una riunione di emergenza alle 16, per “monitorare il problema”. Lo ha detto un portavoce della premier Theresa May, sottolineando che 48 su 248 servizi di assistenza sanitaria – gli organismi che gestiscono gli ospedali – sono stati colpiti dal ransomware. “La situazione al momento è simile a quella di venerdì – fanno sapere da Downing Street – è un problema molto complesso e dobbiamo continuare a seguire quello che sta succedendo”.

Al governo britannico arrivano intanto le critiche circostanziate del Times, secondo cui il governo britannico e il ministero della Sanità erano stati vanamente informati un anno fa dei rischi d’un cyber-attacco su larga scala agli ospedali, come in effetti si è verificato venerdì scorso. Gli esperti informatici, sottolinea il times, avevano lanciato un allarme sui sistemi troppo obsoleti dell’Nhs, il sistema sanitario del Regno. Oggi intanto al riavvio dei computer i problemi e i disagi proseguono in almeno 7 aziende sanitarie su 47 colpite, anche se per ora sembra evitato un collasso dei servizi su vasta scala e i pazienti vengono normalmente visitati sebbene con qualche ritardo nei tempi di attesa.

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