EUROPARLAMENTO

Per Amazon & Co. obbligo di trasparenza fiscale

Approvata in prima lettura dall’Europarlamento una proposta di legge che punta a fronteggiare l’evasione fiscale delle multinazionali, che costa ai Paesi 50-70 miliardi l’anno. Dovranno essere rivelati ammontare e Paese destinatario delle imposte pagate. Ora via ai negoziati con i ministri

Pubblicato il 04 Lug 2017

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Google & Co. dovranno rivelare quante tasse pagano per Paese. Lo prevedono le nuove regole Ue approvate oggi in prima lettura dall’Europarlamento che stabilisce l’obbligo per le multinazionali di fornire informazioni pubbliche su quante imposte pagano e dove. Le imposte pagate al di fuori dell’UE sono incluse. La regola vale per società con un fatturato globale pari o superiore a 750 milioni di euro. Il progetto di relazione è stato approvato con 534 voti favorevoli, 98 contrari e 62 astensioni. Si inserisce nelle strategie europee per fronteggiare l’evasione fiscale delle imprese: secondo la Commissione europea, costa ai Paesi tra i 50 e i 70 miliardi di euro l’anno in perdite fiscali. Un’operazione necessaria dopo le rivelazioni sugli schemi di risparmio mess in atto da Apple, Amazon, Google, Starbucks e altre aziende, che hanno alzato la pressione dell’opinione pubblica in favore di regole in grado di colmare queste lacune.

La proposta legislativa originaria fatta dalla Commissione Europea richiesto informativa paese per paese solo per le operazioni in Stati membri dell’UE e nei paradisi fiscali, anche se non c’è comune lista UE di tali giurisdizioni.

La proposta legislativa approvata obbligherebbe le multinazionali a fornire al pubblico le dichiarazioni contabili paese per paese – con possibili esenzioni in caso di informazioni commercialmente sensibili. Si tratta del cosiddetto Country by Country Reporting (Cbcr). L’obiettivo è l’aumento della trasparenza fiscale rendendo pubblico il quadro delle imposte pagate dalle imprese e il luogo in cui tali imposte vengano pagate.

Secondo le misure proposte, che dovranno essere concordate con i ministri europei, le informazioni sull’imposta sul reddito delle multinazionali con un fatturato globale pari o superiore a 750 milioni di euro verrebbero pubblicate per ogni giurisdizione fiscale in cui l’impresa o la sua affiliata opererebbe. Questi dati sarebbero disponibili gratuitamente e resi accessibili a tutti sul sito web dell’impresa. Alla società spetta inoltre inserire le informazioni in un registro pubblico gestito dalla Commissione europea.

Tra le informazioni da condividere ci sono il nome della compagnia e, ove possibile, la lista di tutte le affiliate, una breve descrizione delle attività e la posizione geografica di ognuna di essa; il numero di impiegati a tempo pieno; l’ammontare del fatturato netto; il capitale dichiarato; l’ammontare dell’utile o della perdita prima dell’imposta sul reddito; l’importo dell’imposta sul reddito pagata durante l’anno fiscale in questione da parte dell’impresa e delle sue succursali nella relativa giurisdizione; l’ammontare dei guadagni totali, e se le imprese, le affiliate o le succursali beneficiano di un trattamento fiscale preferenziale.

Approvate anche una serie di misure volte a proteggere le informazioni commercialmente sensibili, consentendo agli Stati membri di concedere deroghe all’obbligo di fornire una o più informazioni. Le deroghe dovrebbero però essere rinnovate annualmente e sarebbero applicabili solo nella giurisdizione dello Stato membro che concede l’esenzione. Il paese che concede un’esenzione deve comunicare le informazioni omesse e la ragione della deroga in via confidenziale alla Commissione europea. La Commissione pubblicherà ogni anno una lista delle imprese che hanno avuto diritto alla deroga.

Limiti alle deroghe. Il Parlamento ha inserito un obbligo per le aziende che perdono il diritto all’esenzione a rendere pubblici immediatamente i dati omessi. Inoltre, alla fine del periodo di esenzione, l’impresa dovrà pubblicare, secondo la proposta del PE, retroattivamente le sue informazioni fiscali “sotto forma di una media aritmetica” per coprire tutto il periodo in cui hanno goduto della deroga dagli obblighi di trasparenza.

Il progetto di relazione approvato costituisce il mandato per i deputati per i negoziati con i ministri UE al fine di raggiungere un accordo sulla legislazione in prima lettura. I colloqui cominceranno al più presto.

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