FISCO

Tassa Airbnb, cedolare secca ogni 16 del mese

L’Agenzia delle Entrate emana il codice tributo per utilizzare l’F24. A breve anche una circolare con cui il Fisco spiega le modalità di comunicazione dei dati degli host

Pubblicato il 07 Lug 2017

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Airbnb e Booking, così come qualsiasi altro portale di intermediazione immobiliare, dovranno far pagare le tasse ai proprietari degli immobili. La notizia era già arrivata a giugno, ma le due piattaforme ritenevano che la normativa fiscale non potesse essere applicata. Di tutta risposta, la conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate arriva proprio in questi giorni.

Il versamento dell’importo – ovvero la cedolare secca, imposta che sostituisce le altre tasse sulle locazioni e che è del 21% – dovrà avvenire entro giorno 16 di ogni mese successivo.

Si tratta di un apposito codice tributo (1919) emanato dall’Agenzia delle Entrate, relativo al versamento delle ritenute dei contratti di locazione breve, che i soggetti di intermediazione immobiliare dovranno inserire nel modello F24. Considerato che l’obbligo, per i due portali di intermediazione immobiliare di fare da sostituti di imposta, è scattato il primo giugno, il versamento sarebbe dovuto avvenire proprio il 16 di questo mese.

Non esiste però ancora alcun provvedimento attuativo per portali di intermediazione. Dobbiamo quindi attendere che Airbnb e Booking forniscano tutti i dati fiscali relativi ai propri “host”, ovvero dei proprietari delle case.

Ma l’Agenzia delle Entrate assicura che il provvedimento sarà disponibile a breve. E tra gli obblighi ci sarà anche quello di inviare la certificazione annuale con tutti gli importi pagati.

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