IL PIANO

Industria 4.0, faro sulle Pmi: il governo mette sul piatto 67 milioni

Il Cipe approva il finanziamento dei voucher destinati alle imprese che investono in digitale. Il sottosegretario Gentile: “Passo verso una legge Sabatini 4.0”

Pubblicato il 11 Lug 2017

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Un altro passo avanti nella realizzazione del piano Industria 4.0: il Cipe ha deciso lo stanziamento di 67 milioni per il finanziamento dei voucher destinati alle piccole e medie imprese che investono in processi di digitalizzazione. “Per il finanziamento di queste operazioni di manutenzione innovativa delle piccole e medie imprese – spiega Antonio Gentile, sottosegretario al Mise con delega al Cipe e alla programmazione economica – sono per il momento disponibili 100 milioni di euro, un terzo dei quali destinati alle imprese del Mezzogiorno. È un primo passo importante, una sorta di legge Sabatini 4.0 che consentirà alle pmi di allinearsi alle grandi imprese, incrementando la produttività dei fattori e rafforzando, per riflesso, la filiera della fornitura”.

“Industria 4.0 è l’unica grande novità nel debole panorama di politica economica del nostro Paese. È ripresa la vendita di beni strumentali, di software, di programmi per la digitalizzazione delle varie fasi del ciclo produttivo. Insomma, è cominciata una rivoluzione, che il Governo ha il dovere di assecondare, per migliorare i dati dell’export, del valore aggiunto, del reddito, dell’occupazione. Allargare la base produttiva – conclude il sen. Gentile – è la via maestra per uscire dalla crisi”.

Nella seduta di ieri, il Cipe ha approvato anche il Programma Operativo “Energia e Sviluppo dei Territori”, che interverrà investendo 72 milioni di euro in sedici isole minori delle regioni meridionali al fine di promuovere l’eco-efficienza e la riduzione dei consumi di energia primaria negli edifici e la realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia. “È un programma ambizioso – commenta Gentile – perché sperimenta un modello di azione che condurrà progressivamente all’autosufficienza energetica e all’abbattimento totale delle emissioni di carbonio, proprio in quei territori pregiati del Mezzogiorno interessati da importanti flussi turistici”.

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