CONFARTIGIANATO

Industria 4.0 spinge l’occupazione, 118mila assunzioni nel “digital”

Confartigianato: imprenditori a caccia di personale con titoli di studio legati all’innovazione. Alta la domanda di ingegneri elettronici, tecnici informatici, diplomati in elettronica, elettrotecnica, meccatronica. Ma le aziende hanno difficoltà a trovare gli specialisti richiesti

Pubblicato il 29 Ago 2017

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La rivoluzione digitale e gli incentivi di Industria 4.0 contribuiscono a muovere il mercato del lavoro. Secondo una rilevazione di Confartigianato tra luglio e settembre le imprese prevedono 117.560 assunzioni di personale con titoli di studio legati all’innovazione.

In particolare, gli imprenditori sono a caccia di 32.570 diplomati in meccanica, meccatronica ed energia e di 13.350 diplomati in elettronica ed elettrotecnica. Alta anche la domanda, pari a 34.940 assunzioni previste, per la qualifica o il diploma professionale a 4 anni in meccanica, cui si somma la richiesta di 9.840 ingegneri elettronici e 8.550 ingegneri industriali.

Ma le imprese – sottolinea Confartigianato – hanno difficoltà a trovare la manodopera necessaria. Una strada per colmare il gap è il contratto di apprendistato che – sottolinea Confartigianato – tra maggio 2016 e maggio 2017 ha visto una crescita del 27,2%, pari a 258.631 apprendisti assunti.

Tra le professioni più richieste e con maggiore difficoltà di reperimento (oltre ad addetti all’installazione di macchine utensili e alla gestione di macchinari a controllo numerico), problemi a trovare 14.430 tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (39%). Quanto al boom delle assunzioni tramite contratto di apprendistato, il record, sottolinea Confartigianato, “si deve soprattutto alle micro e piccole imprese dove le assunzioni con questo contratto arrivano all’11,5%, una quota doppia rispetto al 5,5% delle medie-grandi imprese”.

E sono sempre le Pmi ad aver fatto registrare al I trimestre 2017 un incremento di 157.160 posti di lavoro, pari al 77,3% dei nuovi occupati nel totale delle imprese. “La realtà – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – ci dice che bisogna ripartire dall’apprendistato per offrire risposte efficaci alle imprese e per preparare i giovani ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale. Gli interventi del Governo per l’occupazione giovanile devono quindi rilanciare questa ‘palestra’ in cui i giovani studiano e lavorano. A cominciare dal rifinanziamento dello sgravio contributivo totale nei primi tre anni di contratto per le assunzioni di apprendisti in aziende fino a 9 dipendenti”.

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