IL CONTEST

“Gruppo Maccaferri connect”: sfida tra talenti per la digital innovation

Al via la call targata JCube. In gara ricercatori, innovatori, startup e Pmi. Tre i terreni di sfida: la meccanica intelligente, le energie rinnovabili e il settore food. Iscrizioni aperte fino al 12 novembre

Pubblicato il 26 Set 2017

A.S.

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C’è tempo fino a 12 novembre per partecipare alla call for innovation “Gruppo Maccaferri Connect” lanciata da JCube, l’innovation hub del gruppo Maccaferri: obiettivo del contest, che mira a coinvolgere i migliori e più promettenti ricercatori, innovatori, startup e Pmi, è sviluppare progetti per tre sub-holding della società: il Gruppo Samp, che ha il suo core business nella meccanica intelligente, Seci Energia nel campo delle fonti rinnovabili e Naturalia ingredients per il settore food.

Jcube, nato nel 2013, può contare su un fab space, laboratorio di manifattura additiva, e su un incubatore che ha ottenuto la certificazione del ministero dello Sviluppo economico: ha come mission di favorire lo sviluppo di progetti innovativi anche attraverso l’open innovation, e ha incubato finora più di 30 imprese, soprattutto hardware startup nell’ambito biotech, cleantech, smart agriculture, food e IoT. Tutto questo anche grazie al corporate venturing, la forma di partnership attraverso la quale l’azienda finanzia e contribuisce in termini tecnici e di management alle idee migliori, puntando sulle idee più promettenti.

Più nello specifico, alla call potranno partecipare – ad esempio – progetti sulla manifattura additiva, sull’interfaccia uomo-macchina, sulla manutenzione predittiva, sui nuovi materiali, sulle energie rinnovabili e sulle nuove tecnologie per la produzione di zucchero da frutta. I migliori entreranno in una short list selezionata dal gruppo Maccaferri, che le sceglierà in base alla loro carica innovativa e alla loro possibilità di adattamento agli scenari italiani e internazionali. I progetti scelti saranno la base da cui partire per avviare sinergie e progetti comuni, mentre alle tre idee migliori saranno assegnati grant per un valore complessivo di 30mila euro.

Le candidature potranno essere presentate tramite l’application form pubblicata sul sito dell’innovation hub, www.jcube.org, dove i candidati potranno informarsi sul regolamento completo della call. L’iniziativa sarà inoltre presentata durante i roadshow del 26 settembre a Bari e del 5 ottobre a Roma, in occasione degli incontri dell’osservatorio di Open Innovation curato da Smau, Italia Startup e Assolombarda.​

“Nel corso della sua più che centenaria storia, il Gruppo Industriale Maccaferri – spiega Massimo Maccaferri, presidente di JCube – ha fatto proprio un approccio orientato all’innovazione e alla costante ricerca di opportunità nuove e differenti, come dimostra la nostra presenza in diversi ambiti di attività. In quest’ottica il nostro innovation hub JCube si sta evolvendo verso un orientamento più corporate, e le iniziative di Open Innovation possono essere quindi il primo step verso una strategia di Corporate Venture Capital”.

“Il gruppo Maccaferri Connect – sottolinea Giuseppe Iacobelli, consigliere delegato JCube – è una delle prime iniziative di Open Innovation attuate da un gruppo manifatturiero italiano, con il coinvolgimento di primari partner internazionali e nazionali come TechShop, Italia Startup, Premio Gaetano Marzotto, Fondazione Brodolini, Apsti e StartupItalia!”.

Il Gruppo Industriale Maccaferri, con i suoi 58 stabilimenti nel mondo, fa capo alla holding di famiglia, Seci, che dal 1949 opera attraverso le sue 7 divisioni società nell’ingegneria ambientale (Officine Maccaferri), nel tabacco (Manifattura Sigaro Toscano), nell’alimentare e nell’agroindustria (Sadam), nell’ingegneria meccanica (Samp), nell’immobiliare (Seci Real Estate), nell’energia (Seci Energia) e nel campo degli innovation hub proprio con JCube.

Tra i successi recenti dell’innovation hub del gruppo Maccaferri c’è anche il premio ricevuto dalla startup italiana Biovecblock alla “Global social venture competition” di Berkley: lo spinoff dell’università di Camerino incubato da Jcube si è classificato terzo – ed è stata la prima volta che una società italiana è salita sul podio dall’istituzione del riconoscimento, nel 1999 – per aver presentato “Atlas”, un insetticida biologico e non tossico per combattere le malattie trasmesse dalla zanzara, come malaria, dengue e zika.

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