E-COMMERCE

Amazon, Airbnb & Google: levata di scudi contro Bruxelles sui pagamenti online

Le nuove regole proposte dalla Commissione Ue per combattere le frodi nell’e-commerce sono un danno per il commercio elettronico e il mercato unico digitale, sostengono le aziende hitech e le loro lobby: “L’Ue vuole solo favorire le banche”

Pubblicato il 26 Set 2017

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Le nuove norme europee sui pagamenti elettronici scatenano le proteste delle aziende dell’e-commerce. Sono in tutto 27 le imprese e le associazioni, riporta il sito Euractiv, che si sono rivolte alla Commissione europea chiedendo di rivedere la bozza del regolamento che introduce l’obbligo di “autenticazione forte” per transazioni sopra i 30 euro, a protezione delle banche e delle società finanziarie, accusano gli operatori dello shopping online, e a tutto svantaggio del progetto del Digital Single Market.

La Commissione, nel tentativo di ridurre le frodi su Internet, propone di esigere l’uso di sistemi di autenticazione più sofisticati di quelli attuali, come la scansione delle impronte digitali, per i pagamenti online con carta di credito per somme superiori ai 30 euro. Per ora si tratta di una bozza che l’Europarlamento e i governi nazionali dovranno discutere, ma l’esecutivo europeo è convinto che un’autenticazione più affidabile per gli acquisti elettronici aiuterà a costruire la fiducia dei consumatori nei servizi online, spingendo più persone a fare shopping su Internet.

Per le aziende dell’e-commerce l’effetto prodotto sarà esattamente il contrario: “Ogni click in più richiesto per confermare l’acquisto scoraggia il consumatore. Questo è un danno sia per gli utenti che per gli operatori del commercio elettronico”, si legge nella lettera rivolta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e a otto commissari, tra cui il vice-presidente Valdis Dombrovskis, che sta seguendo la stesura della bozza di regolamento sui servizi di pagamento in Ue.

La lettera è stata firmata da DigitalEurope, la lobby che cura gli interessi di grandi gruppi hitech presenti in Europa, tra cui Google, da E-commerce Europe, associazione che rappresenta Amazon, da EDiMA, che rappresenta piattaforme online come Airbnb, e altre 24 aziende e associazioni. Queste linee guida rischiano di creare “incertezza legale per chi opera nel commercio in Europa”, si legge ancora nella lettera. “Ciò potrebbe limitare la capacità delle imprese di offrire prodotti e servizi ai clienti nell’Unione europea”.

Alcuni pagamenti online possono essere esentati dalle nuove severe norme di autenticazione, se le piattaforme di Internet dimostrano che le loro transazioni sono a basso rischio. Ma anche qui non c’è accordo tra Bruxelles e le aziende dell’e-commerce: queste chiedono che le esenzioni siano basate su valutazioni condotte dagli attori stessi dell’e-commerce, mentre per la Commissione dovrebbero essere svolte dalle banche e dai fornitori dei servizi di pagamento. Secondo Euractiv, gli uffici di Junker e degli altri commissari hanno ricevuto e visionato la lettera ma non avrebbero intenzione di modificare la bozza: eventuali cambiamenti alle linee guida sui pagamenti elettronici saranno introdotti nel passaggio all’Europarlamento.

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