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Industria 4.0, le Pmi promuovono il governo: “Continueremo a investire”

I dati dell’osservatorio Mecspe a un anno dall’entrata in vigore degli incentivi: il 66% delle piccole e medie imprese giudica positivamente gli effetti sul settore. Maruska Sabato: “Aumentano export e fatturato, e 9 aziende su 10 vogliono investire sulla smart factory”

Pubblicato il 09 Ott 2017

A.S.

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Le piccole e medie imprese italiane promuovono gli sforzi del governo per sostenere la trasformazione digitale dell’industria in Italia, con il piano di incentivi presentato un anno fa dal ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda. E’ il dato principale che emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio Mecspe, presentato oggi a Modena da Senaf. Secondo la ricerca il 66% degli imprenditori giudica positivamente o discretamente gli effetti sul settore del piano, seppur esprimendo la necessità di un piano pluriennale e di una minore attenzione rivolta alle grandi imprese. In particolare, tra le iniziative previste si attribuisce grande rilevanza all’iper-ammortamento per i macchinari funzionali alla digitalizzazione (69,7%), al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (57,4%), al miglioramento delle infrastrutture digitali abilitanti (54,6%) e alla de-fiscalizzazione dei premi di produzione (51,1%).

Ma, rilevano gli analisti in occasione della quarta tappa dei “Laboratori Mecspe fabbrica digitale, La via italiana per l’industria 4.0“, quasi la metà degli imprenditori continuerebbe ad investire nell’industria 4.0 anche senza incentivi. “Al di là degli incentivi governativi, e in attesa che vengano definiti i dettagli di una loro riconferma nella prossima legge finanziaria, è infatti chiara – si legge nello studio – la propensione agli investimenti da parte del 46,1% delle imprese che continuerebbe a destinare parte del fatturato in innovazione anche in assenza di agevolazioni, segno che la trasformazione in corso è ormai matura e culturale”. Di questi però un 22,7% senza incentivi ridurrebbe gli investimenti, mentre solo il 3,9% rinuncerebbe.

“I dati dell’Osservatorio Mecspe mostrano segnali senza dubbio incoraggianti – afferma Maruska Sabato, project manager di Mecspe – non solo per i numeri che si registrano sul fronte dell’export e per il fatturato delle aziende, nettamente in aumento rispetto allo scorso anno ma anche per il fatto che quasi 9 aziende su 10 si dicano disposte a investire nei prossimi anni nella trasformazione della loro impresa in una Fabbrica Intelligente. Questo trend indica grande attenzione e forte interesse nei confronti delle tecnologie abilitanti, percepite oramai in maniera diffusa come un utile strumento per migliorare sistemi e processi produttivi”. “La sfida che bisogna affrontare adesso – conclude – è quella della formazione: occorre aumentare il livello di competenze digitali di tutti gli operatori del manifatturiero, affinché si possano cogliere, nel più efficace dei modi, le opportunità offerte dalla tecnologia”.

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