“Non è sufficiente una semplice comunicazione attraverso la fattura. Il consumatore verifica per davvero quanto spende se ha di fronte a sé un parametro temporale consolidato: il mese, non certo le quattro settimane. Gli stipendi e le pensioni vengono pagati ogni mese, non ogni 28 giorni”. Lo dice a Repubblica.it Francesco Posteraro, commissario Agcom, intervenendo sul dibattito nato dalla decisione dei principali operatori di telecomunicazioni di fatturare ai propri clienti ogni 28 giorni e non più a scadenze mensili. Una vicenda sulla quale pende in Parlamento una proposta di legge della deputata Pd Alessia Morani, che propone di tornale alla fatturazione mensile, di rafforzare i poteri di controllo dell’authority, che avrebbe la facoltà di chiedere alle telco la restituzione di quanto percepito indebitamente, e di consentire alle aziende la modifica unilaterale dei contratti soltanto in presenza di motivi giustificati.
Il commissario Agcom sarebbe favorevole a sanzioni più severe rispetto al milione e 600mia euro che gli operatori rischiano di pagare oggi, dal momento che un intervento non tempestivo sottoporrebbe il settore a un “rischio contagio”.
“Non è in discussione la facoltà delle compagnie telefoniche di aumentare i prezzi – spiega Posteraro – L’intervento del Garante, dunque, non mira a contrastare la manovra tariffaria in sé. Vuole assicurare che i consumatori siano informati in modo trasparente. In altri termini, liberi gli operatori di aumentare i prezzi, a condizione però che gli utenti ne siano pienamente consapevoli”.
“Ci sarebbe poi da chiedersi – insiste Posteraro – come mai gli operatori abbiano imboccato la strada indiretta della variazione temporale della fatturazione, che li ha costretti tra l’altro a sostenere spese importanti per adeguare i sistemi informatici, piuttosto che procedere direttamente – e in maniera palese – all’aumento delle tariffe”.
“Evidentemente si aspettano guadagni più ampi dalla manovra indiretta, proprio perché gli utenti hanno una scarsa percezione dei suoi effetti concreti – conclude il commissario Agcom – Ma la missione del Garante è esattamente questa: evitare che i consumatori procedano al buio, senza la consapevolezza delle variazioni contrattuali”.