INTERNET

“Tor browser”, anonimato a rischio: un italiano scopre il bug

Filippo Cavallarin, 35 anni di Venezia, trova una falla nel sistema: “Ho regalato la mia scoperta all’azienda. Essere hacker significa mettere a disposizione le proprie conoscenze per risolvere problemi”

Pubblicato il 06 Nov 2017

A.S.

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E’ di un ricercatore italiano il merito di aver scoperto un bug all’interno di Tor browser, il sistema nato per garantire agli internauti una navigazione anonima e che non lasci tracce. “Stavo facendo altre attività di ricerca in rete – spiega Filippo Cavallarin, 35 anni, del Lido di Venezia, titolare della società WeAreSegment.com – quando ho trovato qualcosa che non mi tornava, c’era un tassello diverso da quello che avrebbe dovuto esserci; così in un’ora di controlli sono arrivato a scoprire nel sistema un baco che di fatto vanifica il concetto stesso di anonimato che caratterizza il sistema Tor. E’ stata un’intuizione, alla conclusione ci sono arrivato in un modo più artistico che scientifico”.

“Trovata la falla – spiega il ricercatore – ho fatto diverse prove su 10 sistemi e su più piattaforme. Poi il 26 ottobre ho comunicato la cosa a Tor e loro, che sono un’organizzazione mondiale, due ore dopo mi hanno risposto, enormemente contenti e grati. Essere un hacker significa mettere a disposizione le proprie conoscenze per risolvere i problemi”.

Cavallarin ha messo la propria scoperta a disposizione dell’azienda senza pretenderein cambio un compenso: “Il lavoro che faccio con la mia azienda è qualcosa che serve alla nostra e all’altrui crescita – sottolinea – Vendere questa scoperta avrebbe significato rendersi inconsapevolmente complice di qualsiasi cosa, magari avrebbe anche potuto costare la vita a qualcuno”.

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