Nasce la mappa delle app e-health

Digital health storymap permette di visualizzare le soluzioni dedicate alla salute digitale realizzate in tutto il mondo. Ascione (Healthware International): “Il progetto continuerà a svilupparsi con ulteriori rilasci e arricchimenti”

Pubblicato il 12 Ott 2015

Massimo Canorro

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“L’applicazione della digital health è destinata a trasformare la medicina come la conosciamo oggi. Sono sempre di più le startup che affrontano problemi relativi alla salute con nuove tecnologie o tecnologie già note ma applicate in modo innovativo”. Lo dice a Corcom Roberto Ascione, ceo di Healthware international, agenzia di comunicazione salute che con XlHealth, venture capital con sede a Berlino, ha lanciato e ideato un tool innovativo.

Digital health storymap permette di mappare e visualizzare le soluzioni dedicate alla salute digitale realizzate in tutto il mondo”, riprende Ascione, specificando che “l’investimento è stato principalmente in tempo ed il progetto, che continuerà a svilupparsi con ulteriori rilasci e arricchimenti, è stato sviluppato nell’arco di tre mesi”. Di prassi la ricerca di una nuova applicazione avviene inserendo parole chiave negli store o si basa su consiglio di amici e familiari. “I canali di comunicazione e di raccomandazione sono importanti come guida nel mondo della salute digitale, ma la scelta delle app risulta limitata”, specifica Ascione, convinto che la piattaforma “Storymap”, realizzata puntando su una tecnologia di Healthware, possa compensare gli inevitabili limiti delle ricerche, offrendo una visione d’insieme di tutte le soluzioni esistenti.

Attraverso diverse mappe l’utente può filtrare e selezionare le applicazioni in base a categorie tradizionali (dal controllo alla terapia, dalla prevenzione alla diagnosi), all’area del corpo umano d’interesse, all’ora del giorno (come l’orario dei pasti o del sonno) e alla collocazione geografica dell’azienda che l’ha realizzata. “Il fruitore ottiene dati in tempo reale su quale applicazione è più usata, maggiormente apprezzata, o più vista in quel momento. Dunque il feedback personalizzato diventa possibile”, evidenzia il ceo di Healthware. Sulla stessa linea Ulli Jendrik Koop, ceo di XlHealth, secondo il quale “abbiamo bisogno di una nuova visione dell’ecosistema della digital health. Negli ultimi due anni un gran numero di startup si è affermata sul mercato, ma gli utenti sono ancora timidi nell’utilizzarne appieno il potenziale”.

Numeri importanti emersi anche dall’ultimo report di Ims Institute for healthcare informatics, secondo cui – solo contando quelle in inglese – ci sono online 165mila app dedicate alla salute, di cui però appena 36 detengono metà del mercato e il 40% ha meno di 5mila download. E ancora, un’applicazione su dieci è in grado di interconnettersi con un dispositivo o un sensore. Rimangono gli interrogativi, però, sulla questione privacy. “I medici hanno sempre maggiore interesse nell’uso di queste app per i propri pazienti, ma ci sono preoccupazioni sulla mancanza di ricerca e di protezione dei dati”, spiega Murray Aitken, direttore esecutivo dell’istituto.

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