L'INTERVISTA

Lisi: “Non accantonare l’Agenda digitale”

Il presidente di Anorc presenta la nuova edizione del Dig.Eat che sarà focalizzata sul piano nazionale: “Pronto un manifesto che presenteremo al parlamento e al nuovo governo: servono diritti per i cittadini digitali”

Pubblicato il 08 Mar 2013

E.L.

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Il prossimo 13 marzo a Roma ci sarà la nuova edizione del DIG.Eat, il convegno annuale di ANORC, di cosa si tratta?

Il DIG.Eat, arrivato alla sesta edizione, è il contributo che ANORC – come associazione che rappresenta le professionalità e le realtà operative legate alla conservazione e digitalizzazione dei documenti – vuole dare ogni anno per destare l’attenzione sui principali temi che coinvolgono i decisori pubblici, le imprese, i professionisti e le associazioni di settore. Il successo che la manifestazione ha riscosso negli anni, sempre crescente, ci permette di dire che è ormai stabilmente inserita fra gli appuntamenti che contano per il digitale in Italia.

Another bit in the wall, questo il titolo scelto quest’anno, perché?

Perché col DIG.Eat vogliamo dare il nostro contributo alla costruzione di solide fondamenta per l’Agenda Digitale, fondamenta i cui mattoni saranno i bit, appunto, con l’obiettivo di raggiungere in un futuro vicino una sicura, piena e corretta digitalizzazione.

Che novità ci sono quest’anno?

Quest’anno il DIG.Eat è davvero un evento innovativo, multidisciplinare, articolato, pensato per offrire spunti di riflessione e risposte a chiunque sia coinvolto dai cambiamento dell’Agenda Digitale, in qualunque settore operi. Gli uditori potranno scegliere tra quattro tavole rotonde e due sessioni plenarie – tutte animate da relatori di grande calibro – dedicate alla PA, alla sanità, a banche e assicurazioni, al settore fiscale e alle tematiche privacy. O ancora, potranno frequentare i mini corsi in programma apprendendo i fondamenti di una corretta digitalizzazione dei documenti fiscali, sanitari e della PA. Ci sarà spazio per l’incontro con le aziende sponsor e momenti dedicati all’arte: performance teatrali e una mostra fotografica. Inoltre quest’anno ANORC istituisce un riconoscimento per i progetti e le best practice di digitalizzazione che i nostri soci hanno presentato e che verrà consegnato durante i lavori del convegno. E poi verrà sottoscritto il Manifesto che darà vita agli Stati Generali della Memoria digitale.

Un manifesto che chiede che cosa?

Il Manifesto è un’iniziativa di ANORC alla quale molte altre realtà del settore hanno accettato di aderire. Esso contiene i principi fondamentali che secondo noi dovrebbero essere garantiti al cittadino digitale e che permettono parimenti di attuare una digitalizzazione sicura e senza rischi per la nostra memoria. Desideriamo presentare questo documento all’attenzione del nuovo parlamento e del nuovo governo. La sensazione, infatti, è che siamo a metà del guado ed il nostro timore è che, nel complesso quadro politico ed economico attuale, l’Agenda Digitale rischi di perdere importanza, di essere tralasciata o di essere attuata con pressapochismo. Sarebbe un grosso errore visto il contributo decisivo che essa può apportare sia a livello economico ed occupazionale sia nel migliorare le relazioni fra PA, cittadini ed aziende.

Chi sottoscriverà con voi questo manifesto?

Il Manifesto è stato inviato a numerose associazioni nazionali e abbiamo già avuto le prime adesioni come quelle di AIPSI, ANDIG, CSA Italy, SOS Archivi, e siamo sicuri che se ne aggiungeranno molte altre, considerata l’importanza dell’iniziativa.

Quali sono le sfide principali e più urgenti? Quali i problemi aperti?

Innanzitutto la nostra normativa di settore dovrebbe essere armonizzata, snellita, messa in linea con le direttive comunitarie. E poi si attende ormai da tempo l’emanazione delle Regole tecniche che specifichino nel dettaglio come attuare la digitalizzazione documentale. Quello che ci interessa è che il nostro apparato legislativo offra tutti gli strumenti per tutelare i documenti nel passaggio al digitale, permettendo di garantirne la corretta tracciabilità, la paternità e di preservarli dai rischi di modifica. In alcuni casi, come per la cartella sanitaria digitale, presenteremo le proposte elaborate da un nostro gruppo di lavoro che si è confrontato con i diversi soggetti della filiera. Dal confronto fra giuristi, operatori, rappresentati degli enti di riferimento ed esperti ci auguriamo che maturi una sintesi concreta che ben orienti le scelte future.

Riguardo l’associazione, che bilancio ne può tracciare?

Come ormai è tradizione, il giorno successivo all’evento si terrà a porte chiuse l’assemblea dei soci ANORC. Il resoconto che presenteremo è molto positivo in termini di diffusione e radicamento territoriale, crescita del numero di soci, reputazione dell’associazione che ormai è stabilmente inserita nel novero di soggetti interpellati per la definizione di standard e regole tecniche. Le sfide per il futuro e il nostro massimo impegno saranno tesi alla formazione e alla produzione di proposte concrete, perché come associazione il nostro compito è la produzione di cultura tecnica a servizio del settore e del Paese.

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