PRIVATIZZAZIONE

Alibaba verso il delisting, le quote di Yahoo nel mirino di Jack Ma

Il magnate cinese che controlla il gruppo, intenzionato a ritirare il titolo dalla borsa di Hong Kong e a rilevare il 100% del sito di e-commerce per privatizzare l’azienda. Sul piatto 2,3 miliardi di dollari per convincere Yahoo e i piccoli azionisti

Pubblicato il 22 Feb 2012

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Alibaba Group, controllata dal magnate Jack Ma, ha proposto il delisting di Alibaba.com dalla borsa di Hong Kong. L’obiettivo è privatizzare la società, in previsione di una frenata nella crescita del sito. Lo scrive il Financial Times, precisando che Alibaba Group, in mano per il 40% a Yahoo, controlla il 74% di Alibaba.com e vuole arrivare al 100% con un investimento complessivo di 2,3 miliardi di dollari.

Alibaba Group offre 13,50 dollari di Hong Kong per azione agli azionisti di minoranza, un premio del 60% sulla quotazione media del titolo negli ultimi 60 giorni, pari ad un investimento toale di 2,5 miliardi . Il titolo di Alibaba.com è stato sospeso il 9 febbraio dalle contrattazioni, in seguito all’operazione. Il gruppo ha incassato in settimana un prestito di 3 miliardi di dollari per concludere il delisting.

L’operazione messa in piedi da Jack Ma arriva dopo che i lunghi negoziati fra Yahoo e Alibaba Group, intenzionata al riacquisto della quota del 40% in mano alla net company Usa, sono arrivati ad un punto morto.

Recentemente Alibaba.com ha cambiato strategia, passando da una policy che puntava al rastrellamento del maggior numero possibile di clienti ad un’offerta di servizi più sofisticati ad un numero più ristretto di clienti. Il cambio di strategia è conseguenza di una serie di frodi sul sito che hanno fatto scandalo.

“Togliere Alibaba.com dalla Borsa ci consentirà di prendere decisioni a lungo termine per i nostri clienti, eliminando la pressione che si sente essendo quotati”, ha detto Jack Ma, fondatore di Alibaba Group. Alibaba.com ha registrato una flessione degli utili nel quarto trimestre del 2011 e una netta frenata di nuovi clienti, imputati alla crisi della zona euro.

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