SMAU-POLIMI

Mercato digital consumer a +14%

Secondo le stime dell’Osservatorio Smau-Polimi il giro d’affari supererà i 16 miliardi di euro quest’anno. Andrea Rangone (Polimi): “La diffusione di smartphone, internet tv e tablet esploderà nel corso dei prossimi 3 anni”

Pubblicato il 10 Ott 2012

F.Me.

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Oltre 32 milioni di smartphone, 2,5 milioni di internet tv e 2,9 milioni di tablet nel 2012 che cresceranno rispettivamente a quasi 50 milioni, 11 milioni e 12 milioni nel corso del 2015. Sono le previsioni per l’Italia contenute nella ricerca sui “Mercati Digitali Consumer e Nuova Internet“, presentata in occasione del lancio di Smau Milano 2012, dall‘Osservatorio Smau-School of Management Politecnico di Milano.

“La diffusione di smartphone, internet tv e tablet esploderà nel corso dei prossimi 3 anni”, afferma Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano.

La ricerca analizza i mercati digital consumer (pc, tv digitali, telefonia mobile) che, nel 2012, crescono del 14% rispetto al 2011, superando quota 16,2 miliardi di euro. Inoltre censisce i tre comparti e-commerce, pubblicità su canali digitali e contenuti servizi digitali.

L’e-commerce, in particolare, supera nel 2012 i 9,1 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto al 2011. Un settore trainato anche nel 2012 dal turismo che da solo genera il 47% dell’e-commerce su pc. Bene anche – sottolinea la ricerca – la pubblicità su canali digitali che supera quota 2,1 miliardi di euro, pari al 13% del totale mercati digitali, in crescita del 15% rispetto al 2011.

In particolare la pubblicità su vale circa 1,3 miliardi di euro, in crescita del 11% rispetto al 2011. Infine circa il 30% del mercato – pari a circa 4,9 miliardi di euro – è rappresentato dai contenuti digitali e servizi a pagamento, in crescita del 7% rispetto al 2011.
Un capitolo della ricerca e’ poi dedicato alla nuova Internet, quella che viene fruita dai device di nuova generazione. Sui 16,2 miliardi dei mercati digitali consumer, la componente che si basa su Internet – ricorda la ricerca – pesa per circa il 75%. I nuovi device e le apps potrebbero fare recuperare all’Italia un gap accumulato con la “vecchia Internet”, basata su pc e web.

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