IL REPORT

Il Byod “fa paura” alle aziende italiane

Secondo uno studio Oracle il nostro paese è fanalino di coda in Europa: frenano i timori sulla sicurezza. “Serve un grande lavoro di educazione sui sistemi per la protezioni dei dati”. Germania e Svizzera in pole

Pubblicato il 18 Mar 2014

F.Me.

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I timori sulla sicurezza frenano l’adozione del Byod nelle aziende europee. Lo rileva un report di OracleByod Index – secondo cui quasi la metà (44%) delle aziende europee è ancora contraria al modello Byod o lo consente solo in circostanze eccezionali mentre il 22% vieta completamente la possibilità che i dati o le informazioni aziendali risiedano su dispositivi e il 20% non ha definito alcuna regola in merito.

E il nostro Paese sembra arrancare. L’Italia si pone alle spalle di tutte le altre nazioni europee coinvolte nello studio rispetto alla maturità della propria visione sul Byod. Il 60% dei manager italiani che hanno risposto prende in considerazione solo i tablet, e non gli smartphone, nei programmi. “Le aziende – spiega il report – hanno anche scarsa consapevolezza del fatto che la sicurezza dei dispositivi può essere concretamente gestita, ottenendo un punteggio superiore solo alla Regione Iberica su questo tema”.

Le imprese italiane sono anche penultime in Europa in merito alla conoscenza della possibilità di containerizzazione dei dati aziendali. Per quanto concerne il Mobile Application Management, l’Italia guida la classifica insieme all’area iberica circa l’esigenza di riuscire a gestire gli aggiustamenti e gli aggiornamenti delle applicazioni aziendali sui dispositivi mobili.

La principale preoccupazione dell’Italia rispetto al Byod è relativa alla sicurezza dei dispositivi. “Molto – dice lo studio – deve essere ancora fatto per educarle su come tale modello possa essere abbracciato in tutta sicurezza”.

“La fotografia scattata dal Byod Index sul mercato italiano è assolutamente veritiera ma rappresenta naturalmente un’istantanea. La situazione è in forte evoluzione e l’interesse è alto per cui sono certo che l’Indice italiano recupererà terreno. Tutti i clienti che già adottano le nostre soluzioni di Identity & Access Management, ma anche moltissime aziende che appartengono a quei settori che vengono identificati nello studio come “Contrari” all’adozione del BYOD, sono sempre più consapevoli del fenomeno – sottolinea Domenico Garbarino, Sales Director Security Solutions di Oracle Italia. “Byod e Cope (Corporate Owned Personal Enabled) hanno un trend che è ormai inarrestabile e dovranno essere affrontati a brevissimo in maniera strutturata”.

Anche a livello europeo la sicurezza delle informazioni è la preoccupazione maggiore: il 45% degli intervistati teme per la sicurezza dei dispositivi, il 53% per quella delle applicazioni e il 63% per quella dei dati.

Lo studio rivela inoltre che molte di queste preoccupazioni sono collegate a una scarsa consapevolezza delle funzionalità offerte dalle moderne soluzioni per la sicurezza: il 37% non ha mai sentito parlare di containerizzazione (la segregazione dei dati aziendali da quelli personali); quasi un terzo non si avvale di alcuna forma di gestione dei dispositivi mobili e il 22% non ha mai sentito parlare di gestione delle applicazioni mobili.

Le aziende che hanno adottato il modello Byod hanno una visione ampia del fenomeno e comprendono in tale modello sia tablet che smartphone; hanno affrontato con successo molte delle problematiche di sicurezza e sono pronte a una futura evoluzione del trend.

Tra chi invece sostiene il Byod, l’83% ricomprende in questo ambito sia smartphone che tablet; al contrario, il 73% delle aziende contrarie al modello esclude dal proprio approccio gli smartphone. Due terzi delle aziende contrarie sono profondamente preoccupate della sicurezza, contro il 6% delle aziende sostenitrici.

In merito alle specifiche aree di sicurezza l’86% delle aziende contrarie è profondamente preoccupato della sicurezza, contro il 21% delle aziende sostenitrici e il 65% delle aziende contrarie non gestisce la sicurezza di dati e informazioni, né permette che risiedano sui dispositivi in forma non cifrata, contro il 7% delle aziende sostenitrici.

Le aziende sostenitrici evidenziano una comprensione delle tecnologie disponibili: quasi l’80% di esse dispone di una qualche forma di gestione delle applicazioni mobili contro il 12% delle aziende contrarie al modello Byod. Inoltre queste sono pronte all’evoluzione del modello: oltre due terzi di esse accettano la necessità di adottare cambiamenti negli approcci e nelle tipologie di dispositivo, o di veder diventare più complesso il mercato BYOD. Solo l’11% delle aziende contrarie condivide questa visione.

Per quanto riguarda le aree geografiche Oracle rileva che i Paesi nordici e il gruppo Germania/Svizzera (Dch) sono quelle geografiche con più maturità complessiva, mentre la Regione iberica e Italia registrano le maggiori difficoltà: questi Paesi sono anche quelli con la maggior proporzione di aziende contrarie.

Sul fronte “settori” le Tlc sono leader a livello complessivo, con un punteggio di 6,98, mentre il settore dei Media è al secondo posto. Al capo opposto, il settore dei Servizi Finanziari mentre la Pubblica Amministrazione langue.

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