LA PROTESTA

Caso Uber, interviene la Kroes: “L’Italia non ceda ai ricatti dei tassisti”

La app che consente di individuare auto a noleggio ha scatenato un mare di proteste. Il commissario Ue all’Agenda digitale su Twitter si appella al Governo italiano. “Serve dialogo, non lasciamo che la tecnologia scompaia”

Pubblicato il 21 Mag 2014

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“Mi auguro che il Governo italiano non assecondi il ricatto dei tassisti milanesi. Uno sciopero di 5 giorni non è dialogo. Non lasciamo che la tecnologia scompaia”. E’ il testo di un tweet pubblicato alle 15:26 da Neelie Kroes, Commissario Ue per l’Agenda digitale, che interviene così sul caso di Uber, il servizio di noleggio con conducente che permette di chiamare una macchina con un’applicazione per smartphone.

L’ultima “puntata” del caso è di ieri a Milano, quando oltre 300 tassisti avevano organizzato un presidio ai giardini pubblici Indro Montanelli, dove era prevista la presentazione di un nuovo servizio di Uber (Uber-Pop) al Wired Next Fest.

Il Comune di Milano, aveva spiegato il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia, “deve chiudere immediatamente l’applicazione di noleggio con conducente Uber, altrimenti nei prossimi giorni potremmo decidere di attuare dei fermi del servizio. Uber lavora contro la legge quadro 21 del 1992 che stabilisce in modo chiaro ruolo e caratteristiche di tassisti e di servizio noleggio con conducente”.

La risposta era arrivata a stretto giro dall’assessore comunale alla Mobilità e ai Trasporti, Pierfrancesco Maran: “Il Comune non può chiudere applicazioni, serve un meccanismo per regolare e capire chi rispetta o meno le regole. L’ amministrazione darà sanzioni come ha sempre fatto ai singoli conducenti”.

La notte precedente in città era proseguita la protesta, con scontri tra tassisti e autisti privati che avevano causato il ferimento di due persone, finite in ospedale.

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