LA PROMOZIONE

Europee 2014, la “mossa” di Uber: corse scontate del 50% per andare a votare

L’azienda invia un’e-mail ai clienti già iscritti al servizio per comunicare l’offerta valida per la mattina di domenica 25 maggio. Tariffa dimezzata per andare e tornare dal seggio. E Altroconsumo scrive a Lupi: “Il Governo tuteli i cittadini e incoraggi l’innovazione”. Roberto Maroni: “Distinguere tra Uber e Uberpop”

Pubblicato il 23 Mag 2014

Antonello Salerno

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Uber ha deciso di sfruttare al massimo la visibilità guadagnata negli ultimi giorni grazie alle proteste dei tassisti di Milano. Così il management del servizio di noleggio con conducente, che permette di chiamare una macchina con un’applicazione per smartphone, ha lanciato, con una mail indirizzata ai propri clienti romani, una promozione che sfrutta la scia dell’evento del fine settimana: le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

Uber ti porta a votare” è l’intestazione della mail, che recita: “Uber ti invita a esercitare il tuo diritto di voto domenica 25 maggio affinché tu possa fare il tuo dovere civico, a prescindere da chi sia il tuo candidato. Oggi abbiamo qualcosa di speciale per te, che renderà il tuo viaggio verso il seggio elettorale piacevole, in modo che tu non abbia alcun buon motivo per non andare a votare!”.

“Domenica mattina – conclude il messaggio di posta elettronica – inserisci il codice promozionale indicato sotto, nella sezione ‘promozioni’ dell’applicazione, per ottenere il 50% di sconto su 2 corse da e verso il seggio elettorale”.

Sulla protesta dei tassisti torna il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: “Ci sono due applicazioni, Uber e Uberpop – afferma – e bisogna fare una distinzione. Uber è un’applicazione legittima e che funziona, se viene esercitata nel mondo corretto. Penso che il presidente del Consiglio dei ministri ieri si riferisse a questa prima applicazione, quando l’ha definita ‘straordinaria’. Uber è un’applicazione innovativa, che si può utilizzare e che si riferisce al trasporto con conducente, che però per legge si deve fare partendo dall’autorimessa e non stando in giro, ma questo è un controllo che deve svolgere la Polizia locale. Poi – ha aggiunto – c’è la seconda applicazione, Uberpop, che invece viola le regole, perché consente a chi non è in regola, a chi non ha la licenza, a chi magari non ha nemmeno l’assicurazione, di esercitare un’attività prevista solo per chi ha determinati requisiti e in questo caso si tratta di una violazione delle regole e di esercizio abusivo della professione”.
Intanto sulla vicenda interviene anche Altroconsumo, con una lettera indirizzata al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e per conoscenza al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e al presidente della Lombardia, Roberto Maroni.

“Le regole possono e debbono essere modificate quando non rispondono più adeguatamente alle condizioni di fatto e sono ritenute ormai superate dal corpo sociale – scrive Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo – l’evoluzione tecnologica non significa certo rose e fiori per tutti, può a volte provocare effetti collaterali negativi, per esempio a quei soggetti di mercato che sono riusciti a salvaguardare nel tempo e in vario modo proprie posizioni di privilegio, ma nel nostro Paese ne abbiamo bisogno come il pane anche per disboscare assurdità e inefficienze burocratiche di stampo borbonico”.

“Il settore dei taxi – conclude Martinello – presenta insieme tutte queste caratteristiche e attende un Suo intervento riformatore volto a proteggere in primis gli interessi dei cittadini, e poi quelli di chi fornisce i servizi, che certo almeno temporalmente vanno tenuti in considerazione, ma non protetti a discapito dei primi. Ancor più da parte di un Governo che vuole perseguire politiche di modernizzazione, dare speranza ai giovani e alle giovani imprese, deburocratizzare il Paese, incoraggiare le iniziative innovative”.

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