Cloud computing: verso il modello “flat”?

Indagine Colt: il 73% dei manager italiani si dice scettico sull’affidabilità dei nuovi servizi. E sul pricing l’abbonamento vince sul pay per use

Pubblicato il 11 Dic 2009

La sicurezza ostacolo all'adozione del cloud computing. E'
quanto emerge da una ricerca di Colt: nello specifico il 68% dei
Cio intervistati indica la sicurezza come principale impedimento
all'adozione dei servizi di cloud computing.  Questa
preoccupazione è risultata particolarmente elevata in Italia, con
il 73% dei Cio italiani che evidenzia come la sicurezza sia il
fattore che considerano come la principale barriera
all'adozione dei servizi cloud.

Nel report è inoltre emerso che prestazioni e affidabilità dei
servizi di cloud computing sono visti come elemento di
preoccupazione dal 58% degli intervistati, mentre il 47% ha
osservato che la mancanza di trasparenza sui modelli di pricing
potrebbe arrestare l'adozione dei servizi cloud. In realtà, il
timore di essere "vincolati" a un servizio di cloud
computing sembrerebbe indicare una preferenza verso modelli di
pricing basati su una forma di abbonamento.

Il maggior incentivo all'accelerazione dell'adozione dei
servizi cloud è dato dall'esigenza di accedere a dati e
sistemi da qualsiasi località, mentre fattori come riduzione dei
rischi (62%), e innovazione(57%) sono anch'essi emersi come
problemi aziendali importanti. La metà degli intervistati (50%)
sostiene che l'hosting dell'e-mail e la capacità di
effettuare il backup dei dati critici sia il servizio più
usato/apprezzato che il cloud computing può agevolare, mentre un
ulteriore 40% identifica nell'accesso alle applicazioni
finanziare e di gestione delle retribuzioni, nonché alle
applicazioni desktop, il principale vantaggio derivante
dall'uso dei servizi di cloud computing.

Anche se il cloud computing è ancora agli albori, i principali
vantaggi che offre sembrano essere ampiamente compresi. Il 48% dei
CIO intervistati ha dichiarato di ritenere che il maggior vantaggio
dei servizi di cloud computing sia la riduzione dei costi. Il 21%
crede che l'obiettivo principale sia il fatto che le società
non devono possedere i propri data centre, mentre il 19% è
consapevole che si tratti di un servizio che consente alle aziende
di crescere per soddisfare gli obiettivi di business.
In Italia il 90% dei Cio e dirigenti di pari livello si aspetta un
aumento dell'adozione dei servizi cloud nei prossimi 12 mesi,
mentre il 48% prevede di spendere dal 21 al 40% degli investimenti
IT complessivi per l'adozione del cloud. In Italia è stato
inoltre rilevato il più alto tasso di adozione di questi
servizi.

"La ricerca ha identificato nella sicurezza la principale
fonte di preoccupazione per i Cio che valutano l'adozione dei
servizi di cloud computing – spiega Maggy McClelland, Managing
Director di Colt Managed Services Molti clienti ricercano una
relazione più stretta e trasparente con i fornitori di questi
servizi al fine di limitare il rischio. I clienti sono giustamente
preoccupati di continuare ad essere proprietari e responsabili dei
propri dati quando utilizzano i servizi cloud. È quindi compito
dei fornitori di servizi cloud fare in modo che i loro clienti
siano fiduciosi e bene informati sui servizi di cloud computing,
sulla sicurezza e sulla proprietà dei dati. Più trasparenza e un
maggior dialogo con i clienti svolgeranno un ruolo significativo
nel rispondere alle reali preoccupazioni riguardanti sicurezza,
prestazioni ed affidabilità di questa tipologia di servizi  e
questo è un aspetto essenziale se si vuole che l'evoluzione
del settore sia accompagnata da credibilità".

Nell'ambito di questo dialogo, Colt ha accolto con favore la
recente pubblicazione di Enisa (European Network and Information
Security Agency) intitolata: Cloud Computing: Benefits, risks and
recommendations for information security. Nel documento sono
inclusi indicazioni e suggerimenti pratici e dettagliati
sull'approccio ai vantaggi e ai rischi del cloud computing per
la sicurezza delle informazioni.

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