ISTITUTI FINANZIARI

Bitcoin, monito alle banche: “Senza regolamento stop alla moneta virtuale”

L’autorithy bancaria europea: “gli istituti finanziari non acquistino né vendano valute virtuali” prima dell’emanazione di regole. Tra i rischi l’uso per riciclaggio di denaro

Pubblicato il 04 Lug 2014

L.M.

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Gli istituti finanziari “non dovrebbero acquistare, detenere o vendere” le monete virtuali tipo Bitcoin prima che entri in vigore un regime regolatorio. Lo dice l’Autorità bancaria europea (Eba), che propone un nuovo schema di regolamentazione. “Questa risposta immediata – si legge nello studio pubblicato oggi – farà da scudo ai servizi finanziari regolamentati contro le valute virtuali e mitigherà quei rischi che emergono dall’interazione tra monete virtuali e servizi finanziari regolamentati”.

L’Eba ha identificato più di 70 categorie di rischio dalle monete virtuali, fra cui appunto Bitcoin, in circolazione dal 2009, è la più famosa. Fra i profili di rischio, quelli per gli utenti e per la sicurezza finanziaria, fra cui il potenziale riciclaggio del denaro sporco.

A maggio le autorità statunitensi hanno aperto un’indagine su possibili legami tra le società che consentono scambi di Bitcoin e Silk Road, bazar online chiuso lo scorso anno perché accusato di traffici illegali.

L’indagine è stata aperta dopo che a gennaio scorso è stato incriminato il proprietario di un Bitcoin exchange proprio per presunti legami con Silk Road.

Ma già nell’inverno precedente i giudici federali di Manhattan avevano inviato mandati comparizione a diversi gestori di piattaforme di scambio di Bitcoin, tra cui Mt. Gox, piazza virtuale giapponese per lo scambio della moneta digitale poi finita in bancarotta a febbraio scorso dopo avere “perso” 750mila Bitcoin di clienti e 100mila della società, per un valore di 345 milioni di euro.

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