JOBS

Professioni digitali, in Ue vacanti 900mila posti di lavoro

Il 22% delle posizioni disponibili in Italia nell’Ict non trova candidati all’altezza. Il 30 ottobre a Roma l’evento conclusivo della campagna “e-skills for jobs”. Governo, Commissione europea, imprese e associazioni insieme a confronto sulla formazione

Pubblicato il 22 Ott 2014

Antonello Salerno

eskills-for-jobs-141022155734

Le richieste di figure professionali nell’Ict sono sempre più pressanti in Europa. Le previsioni parlano di 500mila posizioni aperte nel 2015, mentre nel 2020 potrebbero esserci, a seconda degli scenari economici, da 730.000 a oltre 1,3 milioni di posti di lavoro vacanti. E in Italia, secondo un recente studio di Modis, il 22% delle posizioni aperte non trova candidati all’altezza. Più della metà dei neoassunti sono residenti al Nord e meno del 20% sono donne. Nel resto d’Europa non va molto meglio, a parte casi in controtendenza come il Belgio. Non solo: la tendenza è quella di un calo degli iscritti alle facoltà tecnologiche.

Idc stima che entro il 2015 un buon livello di competenze digitali sarà richiesto per la quasi totalità delle posizioni di management, mentre la Commissione europea calcola che ci siano attualmente 900 mila posti di lavoro che non vengono occupati perché mancano le competenze digitali.

Di questo paradosso si ragionerà il 30 ottobre all’evento conclusivo della campagna europea eSkills for Jobs 2014 – Making a career with Digital Technologies, il secondo evento di livello europeo sul tema dopo quello del 6 maggio ad Atene. In Italia è il terzo momento di confronto su questi argomenti, dopo l’evento di kick-off a Palazzo Chigi il 5 marzo e la giornata di lavoro del 9 luglio in occasione di DigitalVenice.

Ai lavori parteciperanno tra gli altri Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Peter Pellegrini, ministro dell’Istruzione, Scienza, Ricerca e Sport della Repubblica slovacca, Sandro Gozi, sottosegretario di Stato agli Affari europei per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michel Catinat, responsabile Key Enabling Technologies e Digital Economy della DG Imprese e Industria della Commissione Europea, Luigi Rocchi, direttore delle strategie tecnologiche della Rai, Piotr Pluta, senior manager, Corporate Affairs – Emear, Cisco Systems, Mario Di Loreto, people value director in Telecom Italia, Alessandra Poggiani, Direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), Diego Ciulli, senior policy analyst di Google, Carlo Purassanta, Ceo di Microsoft Italy, Stefano Quintarelli, tra i fondatori dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione, Julian David, chief executive officer di TechUK e vice president di DigitalEurope, e Giancarlo Grasso, vicepresidente Anitec.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 4