Ue, più e-skills per le immigrate. Obiettivo: competere sul lavoro

Secondo il report diffuso da Bruxelles il 20% delle straniere non sa usare il Pc. “Puntare alle competenze IT per colmare il gap occupazionale con gli uomini”

Pubblicato il 08 Mar 2010

Più formazione IT per competere alla pari con i colleghi uomini
nel mondo del lavoro A chiederlo le donne immigrate che vivono nei
Paesi dell’Unione Europea, secondo uno studio americano diffuso
oggi da Bruxelles. Delle 375 intervistate, con un età media di 36
anni, ben il 55% è disoccupato e trova solo lavori saltuari nel
settore delle pulizie della ristorazione mentre oltre il 20%
dichiara di non avere alcuna competenza informatica.

“La maggioranza di queste migranti 'analfabete
informatiche’ risiede in Italia, Ungheria e Spagna – precisa il
report – mentre nei Paesi Bassi si registra il maggior numero di
donne che può contare su skills IT”.
Cosa dovrebbero fare i governi per colmare il digital gap
culturale? Oltre un terzo delle donne chiede corsi di formazione
professionale accompagnati da percorsi ad hoc dedicati
all’IT.
Secondo Bruxelles puntare sulla creazione di e-skills per le donne
– migranti e non – potrebbe contribuire a ridurre il divario
occupazionale con gli uomini. Nella Ue la disoccupazione femminile
è a quota 9,7 contro il 9,2 della maschile.

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