E-HEALTH

Arriva E-Lisir, la app che aiuta gli studenti sordi a comunicare

L’Università di Roma Tor Vergata adotta un sistema di videocomunicazione per l’accoglienza di
dei non udenti. Sulla scia di “Pedius” a “IntendiMe”

Pubblicato il 09 Feb 2016

Massimo Canorro

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Facilitare la comunicazione alle persone sorde, innalzando il livello di autonomia nei rapporti sociali e relazionali. Sono gli obiettivi che l’università degli studi di Roma Tor Vergata e il policlinico Tor Vergata perseguono, offrendo ai propri utenti sordi – dagli studenti ai pazienti ai visitatori – l’innovativo servizio E-Lisir (Evoluzione lingua dei segni italiana con interprete in rete). Si tratta di un sistema di videocomunicazione realizzato dalla società Video assistenza mobile in collaborazione con la Global technologies Italia, fruibile gratuitamente, che si basa su un’applicazione per tablet. Operatori, universitari e sanitari comunicano con la persona sorda attraverso un video center dove operano interpreti Lis (Lingua italiana dei segni) qualificati, traducendo le istanze del sordo da Lis in lingua verbale e, al contrario, traducendo in Lis le indicazioni dell’operatore.

Promosso da Caris – Commissione per l’accoglienza e l’inclusione degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento – il servizio è attivo sia presso le segreterie delle facoltà e i punti di accoglienza e relazione col pubblico dell’ateneo (dodici i tablet a disposizione) sia presso il policlinico Tor Vergata (otto tablet); va precisato che i dispositivi sono distribuiti nelle aree di maggiore affluenza di utenti all’interno dell’ospedale, due dei quali operativi 24 ore al giorno per le esigenze dell’area dell’emergenza e di degenza e altri sei attivi nella fascia oraria che va dalle 8 alle 18 dal lunedì al sabato. Da Roma a Trieste, la tecnologia va incontro alle esigenze degli utenti sordi. Nel capoluogo friulano, il centro radio della polizia locale ha adottato (prima amministrazione in Italia) “Pedius”, un sistema di comunicazione che permette ai non udenti di effettuare telefonate utilizzando le tecnologie di riconoscimento e di sintesi vocale.

Un servizio importante – il sistema è disponibile in multilingua – considerando che proprio il telefono può rappresentare una “barriera digitale” per le persone con questa disabilità, dal momento che nella maggior parte dei casi servizi di emergenza, call center e uffici pubblici sono raggiungibili tramite il telefono. E ancora, il progetto “IntendiMe” lanciato dall’omonima startup cagliaritana formata da Giorgia Ambu, Alessandra Farris e Antonio Pinese; in questo caso si tratta di un dispositivo basato su una tecnologia capace di rilevare le vibrazioni che generano i suoni: attaccando una placchetta sulla fonte sonora prescelta, non appena questa suona si riceve un avviso tramite vibrazione oppure illuminazione sul proprio smartphone, tablet o device da polso.

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