FASHION FOR KIDS

I figli crescono: i vestiti nell’Armadio Verde

La startup ha realizzato un marketplace per lo scambio e l’acquisto di abiti per bambini

Pubblicato il 13 Mar 2016

Concetta Desando

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Un milione e trecentomila euro: è quanto Innogest SGR, LigurCapital, A11-Venture e un gruppo di investitori privati hanno investito su Armadio Verde, marketplace per lo scambio e l’acquisto di vestiti per bambini. Anche il Gruppo Editoriale l’Espresso ha partecipato al round tramite il conferimento di servizi pubblicitari. “Un bel risultato – dice Eleonora Dellera, cofounder della startup – festeggiato a dovere con un calice di bollicine”.

Che prima o poi qualche investitore avrebbe puntato questo settore c’era da aspettarselo. “Il fashion for kids rappresenta il 10% del mercato fashion ecommerce in Europa, per un giro d’affari stimato in 6-8 miliardi di euro. Se si guarda all’Italia, ogni anno 4 milioni di mamme hanno necessità di rinnovare il guardaroba dei propri bambini – spiega l’imprenditrice -. Ben 5,5 milioni di bambini tra 0 e 10 anni rinnovano il loro guardaroba durante il cambio di stagione e 500mila bebè vengono cambiati continuamente durante i primi 18 mesi. Il 74% delle mamme utilizza il web come la miglior soluzione per trovare spunti e informazioni per i loro acquisti”.

E pensare che l’idea di Armadio Verde è nata dalla semplice necessità dei genitori di capire che cosa fare dei vestiti che non vanno più bene ai figli. Così, nel 2011, Eleonora Dellera e David Erba creano un sito, armadioverde.it, sul quale si possono spedire i vestiti dei bimbi che non vengono più utilizzati. Il team della startup ne analizza la qualità e assegna un punteggio in stelline. Gli utenti possono scegliere anche altri vestiti dallo store online per i quali pagheranno solo il servizio di scambio: 5 euro per ogni vestito scelto. Se invece si desidera solo comprare, è possibile scegliere all’interno della collezione tra vari capi. Nel 2014 la startup viene accelerata da I-Starter, incubatore-acceleratore di impresa di Torino.

E se sul fatturato i founder preferiscono non esprimersi, i dati che emergono dal sito sono interessanti: nell’ultimo anno Armadio Verde ha totalizzato oltre mezzo milione di visitatori unici con 100mila visite a gennaio 2016, conquistando oltre 20mila utenti registrati e più di 2.700 transazioni grazie a una media di oltre 10mila capi sempre disponibili sul sito e 2.000 vestiti scambiati mensilmente. Non solo. Il business di Armadio Verde si inserisce nel settore sharing economy che, secondo la società di consulenza PwC, è destinato a esplodere nei prossimi anni, passando dai 15 miliardi di dollari li di ricavi a 335 miliardi nel 2025.

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